Marzo 18, 2024

Affondamento della Rubymar Mar Rosso

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Disastro ecologico per la barriera corallina nel Mar Rosso

Si stanno accrescendo i rischi per la preziosa barriera corallina del mar Rosso a seguito dell’affondamento della nave Rubymar.

La nave cargo è stata colpita dalle milizie Houthi alcune settimane fa nel mar Rosso meridionale e ha subito un triste destino di naufragio.

Le conseguenti perdite di combustibile e il carico di fertilizzanti suscitano profonde preoccupazioni per l’integrità della barriera corallina. Il primo affondamento di un’imbarcazione in seguito a un attacco da parte dei ribelli sciiti Houthi.

La nave cargo Rubymar è affondata nelle acque meridionali del mar Rosso, dopo essere stata colpita da un attacco missilistico delle milizie yemenite.

Per alcuni giorni ci si era quasi dimenticati del relitto alla deriva,

concentrandosi principalmente sul contraccolpo economico derivante dalla possibile chiusura di una delle principali rotte commerciali marittime al mondo,

Ovvero quella che dal mar Rosso raggiunge il Mediterraneo e successivamente l’Europa attraverso il Canale di Suez.

Tuttavia, l’affondamento della Rubymar e il suo carico chimico

hanno riportato con forza l’attenzione sulla questione, temendo conseguenze devastanti sull’ambiente marino, caratterizzato dalla preziosa barriera corallina.

Oltre all’intensificazione delle operazioni militari, preoccupa ora anche l’impatto potenziale dell’affondamento della Rubymar sugli ecosistemi.

La nave mercantile trasportava oltre 40.000 tonnellate di fertilizzanti che ora rischiano di riversarsi lentamente nel mare.

Il Comando Centrale dell’Esercito Statunitense ha dichiarato che “le decine di migliaia di tonnellate di fertilizzante a base di solfato di ammonio e nitrati

trasportate dalla nave rappresentano una minaccia ambientale nel mar Rosso”

L’effetto inquinante dell’attacco alla Rubymar è già evidente,

poiché dal relitto colpito si è formata una scia di combustibile che supera i 30 chilometri di lunghezza.

Il portavoce di Greenpeace ha espresso particolare preoccupazione riguardo al potenziale “effetto a cascata”

la dispersione delle sostanze chimiche potrebbe avere non solo sulle specie animali e vegetali direttamente coinvolte, ma anche sulla catena alimentare della zona.

Un simile scenario potrebbe generare conseguenze significative, colpendo diverse specie dipendenti da questi ecosistemi e compromettendo potenzialmente i mezzi di sussistenza delle comunità costiere.

https://ilmanifesto.it/nave-rubymar-allorizzonte-nessun-piano-di-recupero

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