Trump e l’Europa una prospettiva inquietante.
Dalla nostra prospettiva sull’Atlantico, la figura di Donald Trump incute timore: egli incarna il politico narcisista, distruttivo, misogino e razzista.
Negli Stati Uniti ha recentemente ricevuto sostegno da 72 milioni di elettori, ottenendo così un secondo mandato in otto anni.
Non si tratta pertanto di un episodio isolato nella storia, ma piuttosto di un significativo punto di svolta.
Questa scelta riflette una corrente profonda all’interno del partito repubblicano e della società americana.
Ci troviamo dinanzi a un momento storico per gli Stati Uniti.
Se Donald Trump fosse stato eletto solo una volta, la sua presenza sarebbe stata relegata a una nota marginale nei libri di storia, tra due presidenti democratici.
Ora che 72 milioni di cittadini hanno votato per lui consapevoli della sua identità, ciò costituisce un chiaro sostegno alle sue idee.
Stiamo vivendo dunque in un periodo contrassegnato da tendenze conservatrici nella società americana.
Questo fenomeno può essere interpretato come il riflesso speculare della rivoluzione progressista degli anni ’60, che portò al riconoscimento dei diritti civili.
La vittoria di Trump non è quindi un avvenimento isolato; essa rappresenta piuttosto un’ondata significativa che evidenzia la prevalenza del conservatorismo negli Stati Uniti.
Senza tale contesto socio-politico, non avrebbe potuto convincere così tanti elettori.
L’elettorato di Trump è composto da una coalizione caratterizzata da sensibilità diverse e variegate.
I profili sono molteplici: vi sono innanzitutto coloro che si sentono perdenti a causa della globalizzazione e nutrono risentimento;
dall’altro lato ci sono individui molto affermati come Elon Musk, i quali ritengono che lo Stato federale imponga troppe tasse e regolamenti restrittivi.
Vi sono i conservatori sociali contrari all’aborto e coloro che considerano l’internazionalismo statunitense eccessivo, auspicando invece un ritiro entro i confini nazionali.
Si possono incontrare anche mascolinisti e sessisti, incluse alcune donne repubblicane convinte che una donna non possa governare il Paese e che abbiano scelto “tutto tranne Kamala”.
I democratici hanno perso il sostegno di coloro che si sono sentiti delusi dalla mancanza di aiuti per Gaza da parte dell’amministrazione Biden.
Infine, esiste un fattore estremamente rilevante, certamente sottovalutato dai democratici: la crisi economica causata dal Covid-19 e dalla guerra in Ucraina ha generato elevati tassi d’inflazione, incidendo in particolar modo sui prezzi dell’energia.
Le persone percepiscono questa inflazione nella loro vita quotidiana; quando Trump chiede loro se oggi vivano meglio rispetto a quattro anni fa, possono solo rispondere no.
Trump e l’Europa una prospettiva inquietante : La forza di Trump risiede nella sua abilità nel comunicare con tutti e nel presentare loro una nuova visione:
quella di un mondo moderno trasformato dalle nuove tecnologie e dai razzi americani firmati Elon Musk.
È fondamentale però non perdere di vista il fatto che quasi 68 milioni di americani non condividono questa visione.
Il Paese è profondamente polarizzato; quindi accanto ai sostenitori di Trump esiste una vasta porzione della popolazione nazionale che non si riconosce affatto nelle sue idee.
Trump la realtà la scelta di milioni di cittadini
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