Ottobre 14, 2024

Un grillo nel menù cosa trovo nel piatto

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Un grillo nel menù cosa trovo nel piatto

Un argomento sparito da tutte le pagine, non si sa bene perché, almeno un minimo di informazione dovrebbe esserci,

per sapere cosa ci troviamo in tavola o al supermercato, a mio avviso meglio prepararsi.

Sebbene per gli europei gli “insetti” non rappresentino esattamente ciò che ci si aspetterebbe di trovare nel menù,

in Africa, Asia e America Latina il consumo di insetti è parte integrante di molte culture e tradizioni gastronomiche.

A livello globale, circa 2.100 specie di insetti vengono utilizzate come alimento, con grilli e cavallette che figurano tra gli snack da strada più apprezzati al mondo.

Questi sono consumati in quasi 50 Paesi, inclusi Stati Uniti e Australia.

Un altro dato sorprendente riguarda gli scarafaggi, comunemente mangiati in nazioni come Thailandia e Madagascar,

i quali appartengono alla medesima famiglia dei gamberi e dei gamberetti.

In particolare, i gamberi sono frequentemente definiti “scarafaggi del mare”, poiché condividono le stesse abitudini alimentari degli scarafaggi terrestri, agendo quindi come spazzini.

L’uso della farina di grilli nell’Unione Europea è autorizzato a seguito di una richiesta presentata e accettata dalla Commissione.

Questa autorizza l’uso della polvere parzialmente sgrassata ottenuta da Acheta domesticus grillo domestico, intero in pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cereali, premiscele secche per prodotti da forno, biscotti, prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, salse e prodotti trasformati a base di patate”, il che equivale a dire praticamente ovunque.

Non ci si aspetti certamente di trovare spiedini di grillo per le strade di Londra né tanto meno locuste fritte sulla Rambla a Barcellona;

infatti, gli insetti interi non rientrano nel regolamento di esecuzione dell’UE e non possono essere immessi sul mercato senza un’apposita autorizzazione.

Ciò che sarà disponibile invece consisterà in parti lavorate degli insetti approvati;

in virtù del loro status di “novel food”, dovranno essere chiaramente etichettati al fine di evitare malintesi e consentire ai consumatori di effettuare scelte informate e consumare il cibo in sicurezza.

Un’etichettatura accurata ed una lista degli ingredienti chiara e comprensibile risultano ancor più cruciali quando l’alimento può provocare sensibilizzazione primaria o reazioni allergiche.

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