Ottobre 11, 2024

Dipendenza da Internet e utilizzo intensivo

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Dipendenza da Internet e utilizzo intensivo

E’ un problema che spesso passa inosservato. Quando si discute della dipendenza da internet, si fa riferimento a un utilizzo intensivo della rete,

che supera le otto ore al giorno per motivi che non riguardano né lo studio né il lavoro.

Scegliere di trascorrere una parte significativa della giornata rimanendo fuori dalla realtà presente per rifugiarsi in un contesto virtuale è considerato un segnale di un disturbo.

L’uso compulsivo dei social network, dei videogiochi, del gioco d’azzardo, dello shopping online, del sesso virtuale e della messaggistica può sfociare in una patologia psico-fisica.

Vediamo i rischi legati all’abuso del web, in particolare per i giovani in fase di formazione dell’identità, proponendo soluzioni pratiche.

In questa direzione, a tutela dei più giovani, Instagram ha annunciato l’imminente introduzione di un sistema di protezioni automatiche definito account teenager controllabile dai genitori.

La mancanza di contatto con la realtà fisica e sociale porta alla perdita delle abilità sociali e al deterioramento delle prestazioni scolastiche, lavorative e sportive.

La fuga dalla realtà verso un mondo virtuale mette a rischio la salute mentale ed è particolarmente dannosa per le persone più vulnerabili, che cercano di colmare lacune affettive.

Si stima che la dipendenza da internet possa colpire otto ragazzi su dieci.

Si tratta di una dipendenza psicologica che genera disturbi psico-fisici.

Ciò che ne risulta compromesso è principalmente l’interesse nei rapporti umani personali, sostituiti da forme comunicative passive.

Le relazioni sentimentali si riducono a brevi messaggi testuali: è più semplice inviare un clic o un messaggio rispetto a intraprendere una conversazione verbale che richiede maggiore impegno empatico ed emotivo.

Il tempo e le energie investite online rendono maggiormente vulnerabili i giovani in età formativa.

L’obiettivo dei figli del web non consiste nel creare connessioni autentiche;

anzi, essi tendono ad entrare in uno spazio virtuale dove è piuttosto facile interrompere le comunicazioni o bloccare i contatti senza provare sensi di colpa o rimorsi nei confronti degli altri coinvolti; talvolta illudendosi persino di avere vere interazioni».

La conseguenza più grave è l’isolamento totale, noto come sindrome di Hikikomori.

Il desiderio compulsivo di connettersi rappresenta una forma di dipendenza psicologica.

I sintomi da “astinenza”, causati dall’incapacità di accedere alla rete, inizialmente manifestano rabbia e frustrazione, seguiti da stati depressivi.

Le strategie per mitigare la dipendenza dai social consistono nell’affiancare a questi spazi comunicativi privi di sostanza comportamenti amichevoli-affettivi che includano responsabilità ed empatia;

tali approcci sono promossi nei centri pubblici e privati operanti sul territorio che offrono programmi educativi sulla tecnologia e percorsi personalizzati contro la dipendenza.

Gelosia su Internet occhio alle relazioni sociali

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