Di cosa si muore? decessi sono causati da infarti e ictus.
L’aspettativa di vita aumenta del 6,2%.
Qual è la principale causa di morte nel mondo moderno.
Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti nel 2023, più del 50% delle persone intervistate ha fornito una risposta errata.
Il 18% ha indicato i tumori come causa principale, mentre il 16% ha dichiarato di non saperlo.
Questo sondaggio faceva parte delle iniziative promosse dall’American Heart Association, un’importante organizzazione no-profit che sostiene la ricerca cardiovascolare negli Stati Uniti,
al fine di sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle malattie cardiache e vascolari. Infatti, sono proprio queste patologie a rappresentare il nostro avversario più letale.
Infarti, insufficienza cardiaca e arresto cardiaco improvviso, insieme agli ictus, causano un terzo dei decessi globali, superando il numero di vittime dovute a tutte le forme di cancro e malattie respiratorie croniche messe insieme.
E questa situazione non riguarda solo l’attualità. In una dichiarazione rilasciata alla stampa dal presidente dell’American Heart Association e rinomato ricercatore nel campo delle cellule staminali per le malattie cardiache,
ha confermato senza dubbio, catalogando le malattie cardiovascolari come la principale causa di decesso per 110 anni consecutivi dal 1919. Questi dati provengono dalle statistiche ufficiali rilasciate dai Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti.
In perfetta sintonia con queste dichiarazioni, questa settimana l’Istituto per la Misurazione della Salute ha pubblicato sull’autorevole rivista Lancet l’atteso aggiornamento dei dati del Global Burden of Disease (Gbd),
il più ampio e completo sforzo di quantificazione delle variazioni dei tassi di malattia e mortalità nel mondo e nel corso del tempo, al fine di comprendere le disparità tra continenti, paesi e regioni ed eliminarle.
I dati appena pubblicati del Gbd 2023 confermano che le malattie cardiovascolari sono state il killer numero uno negli ultimi 30 anni.
In particolare, le malattie delle arterie coronarie (infarti e le loro conseguenze) occupano il primo posto nella classifica, seguite dagli ictus.
Al terzo posto si trovano le malattie respiratorie. Nel 2023 è emerso anche un nuovo contendente, che si è immediatamente posizionato al secondo posto in quell’anno, spingendo gli ictus al terzo posto e causando uno spostamento nella classifica generale, in conclusione l’aspettativa di vita che ora si attesta a 71,7 era di soli 49 anni nel 1950.
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