Poste Italiane in vendita chi le vuole?

Poste Italiane in vendita chi le vuole? Il Ministero dell’Economia si prepara ad avviare un periodo che si preannuncia estremamente intenso per le privatizzazioni.

Il prossimo 21 ottobre, il Tesoro procederà alla vendita del 14% di Poste Italiane, dando così inizio a una stagione autunnale che potrebbe influenzare profondamente il mercato.

Operazione, salvo imprevisti, garantirà allo Stato un significativo introito economico, mentre gli investitori rimangono in attesa con grande interesse.

Poste Italiane continua a essere uno dei titoli maggiormente raccomandati dagli analisti di Piazza Affari, con il 77,8% delle valutazioni che suggeriscono l’acquisto.

La vendita si completerà entro il 24 ottobre, data nella quale sarà comunicato il prezzo di collocamento.

Secondo alcune indiscrezioni, il 30-35% del pacchetto sarà riservato ai piccoli risparmiatori,

prestando particolare attenzione ai dipendenti di Poste Italiane, mentre il restante 65% sarà destinato agli investitori istituzionali.

Negli ultimi dodici mesi, il titolo Poste ha registrato un incremento, portando la sua capitalizzazione oltre i 15 miliardi di euro.

Il trend positivo rende l’operazione ancor più allettante, soprattutto in un periodo in cui gli investitori tornano a ricoprire un ruolo da protagonisti nel mercato delle privatizzazioni.

Un bottino superiore ai 2 miliardi

Il Tesoro potrebbe incassare una somma superiore a 2,3 miliardi di euro,

sfruttando l’attuale quotazione del titolo fissata a 12,58 euro per azione.

Questa nuova entrata si andrebbe ad aggiungere ai 3 miliardi già raccolti tramite le vendite di quote di Eni e Monte dei Paschi di Siena.

Attualmente lo Stato detiene il 64,2% del capitale di Poste Italiane:

la partecipazione è suddivisa tra la Cassa Depositi e Prestiti che controlla e il Ministero dell’Economia che possiede direttamente.

Rimane da chiedersi a questo punto una volta, vendute Poste Italiane, Eni e Monte dei Paschi, cosa resterà dell’ Italia, a dirla tutta, sembra che ormai siamo in mutande o no?

Svendita di Poste Italiane notizia in sordina…