Settembre 11, 2024

Giovani mondo professionale e carriera

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Giovani mondo professionale e carriera

Negli ultimi anni, numerosi giovani che si affacciano al mondo professionale hanno iniziato a mettere in discussione l’etica del lavoro.

Nella ricerca di un impiego, non è più sufficiente la garanzia di stabilità economica; emergono altresì parametri altrettanto significativi:

la crescita professionale, la creatività e il benessere psicofisico.

In particolare, troviamo chi condivide completamente il concetto di Ikigai, mirando a una carriera che si allinei con la propria ragione di vita, mentre altri preferiscono garantire un adeguato equilibrio tra vita lavorativa e privata.

Il termine Ikigai, composto da “iki” (vita) e “gai” (valore), rappresenta una filosofia giapponese.

Corrisponde alla ragione per cui ci alziamo ogni mattina con gioia.

Questa attitudine è associata a diversi benefici; nella ricerca del proprio scopo esistenziale risiederebbe infatti il segreto della longevità della popolazione nipponica.

Il significato di Ikigai si basa su quattro principi fondamentali.

Idealmente, il nostro scopo di vita dovrebbe rispondere in modo chiaro alle seguenti domande:

ciò che amiamo, ciò per cui siamo particolarmente abili, ciò per cui possiamo ricevere compenso e ciò di cui il mondo ha bisogno.

Naturalmente, individuare un lavoro che soddisfi questi quattro requisiti non è semplice; tuttavia, è fondamentale partire dalla consapevolezza delle proprie priorità.

Secondo uno studio sono state evidenziate connessioni positive tra Ikigai e benessere psico-fisico.

Questo concetto esplora diverse dimensioni dell’esistenza umana, dalle emozioni nei confronti della vita agli atteggiamenti verso il futuro, interconnettendosi a molteplici aspetti dell’esperienza quotidiana.

La ricerca dell’ Ikigai non è dunque uniforme per tutti.

Per alcuni individui potrebbe manifestarsi attraverso una professione specifica ambita fin dall’infanzia; per altri potrebbe invece incarnarsi nell’espressione della propria potenzialità vista come risorsa piuttosto che come limite.

Ma vale realmente questa affermazione nel contesto attuale.

Nel panorama lavorativo contemporaneo, la frenetica ricerca dell’Ikigai potrebbe indurci a sentirci perpetuamente insoddisfatti a causa della complessità del punto d’incontro tra passione e domanda di mercato.

Il proprio lavoro non dovrebbe necessariamente coincidere con le proprie passioni.

Il rischio insito nella scelta di una professione che richiede totale dedizione consiste nella possibilità di sacrificare se stessi e gli spazi dedicati alla cura dei legami affettivi e degli hobby al termine della giornata.

La generazione Z sta effettivamente ridefinendo il concetto stesso di lavoro.

Nello schema generale lo stipendio assume una rilevanza secondaria mentre si mira a svolgere solo le mansioni imprescindibili (quiet quitting), evitando così burnout e sovraccarico mentale.

Stanchi di identificarsi esclusivamente attraverso l’attività lavorativa, i giovani rivendicano la loro identità personale ed una corretta bilanciatura fra vita lavorativa e privata.

Il binomio carriera-benessere personale, il concetto di Ikigai acquista quindi un significato più ampio.

Non esiste una formula unica per conseguire la felicità; è però utile definire i propri obiettivi esistenziali e scegliere consapevolmente dedicarsi a tutto ciò che contribuisce al nostro benessere sia nel contesto lavorativo sia al di fuori dello stesso.

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