Il settore del biologico sta registrando una crescita significativa a livello globale, la produzione agroalimentare sta facendo fatica a soddisfare tale domanda.
La natura non segue i tempi adeguati per uno sviluppo sostenibile della produzione biologica.
Solo per passare dall’agricoltura convenzionale all’agricoltura biologica sono necessari almeno tre anni di coltivazioni senza l’utilizzo di azoto e fertilizzanti.
Di conseguenza, non c’è abbastanza frutta biologica nel mondo, con due conseguenze: i prezzi aumentano, anche in un periodo di crisi economica, e circa il 25% dei prodotti venduti come biologici non lo sono e non garantiscono che provenga da colture bio.
Inoltre, sugli scaffali ci sono numerosi marchi per le linee di prodotti biologici.
Sebbene l’Unione Europea abbia adottato il logo con la foglia verde
In tutto il mondo ci sono almeno 350 enti certificatori. Alcuni di questi sono enti indipendenti o senza scopo di lucro; tuttavia, molti sono privati che guadagnano denaro attraverso le certificazioni.
Tra questi, alcuni sono affidabili, mentre altri non lo sono affatto. le referenze commercializzate con indicazioni sulla confezione quali “naturale” o “da agricoltura sostenibile”. Tutto ciò contribuisce a confondere il consumatore.
Contrariamente a dieci anni fa, è diventato più difficile identificare il consumatore di prodotti biologici
Secondo un sondaggio del 2023, il 72% delle persone ha scelto di acquistare prodotti biologici perché li considera salutari.
Buona parte dei consumatori dichiara di scegliere cibo biologico per l’assenza di fertilizzanti e residui chimici.
Il numero dei prodotti etichettati come bio sta aumentando: nel settore ortofrutticolo. Tra questi, i succhi di frutta biologici sono i più richiesti a livello globale, in particolare quelli di mela seguiti da arancia, limone, melograno, uva, frutti rossi e cocco.
Post Views: 46
