Settembre 1, 2024

Il caldo l’acqua e le bottiglie di plastica

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Il caldo l'acqua e le bottiglie di plastica

Quando fa caldo, è importante prestare la massima attenzione affinché l’acqua contenuta nelle bottiglie di plastica non venga mai lasciata in luoghi soggetti ad alte temperature.

Questo consiglio vale anche per le piccole bottigliette che spesso siamo soliti trasportare in macchina e dimenticare negli appositi scomparti o sui sedili quando ci allontaniamo dall’automobile.

La plastica, per coloro che ancora non ne sono a conoscenza, può rivelarsi estremamente dannosa per la salute se esposta al calore.

A conferma di ciò, vi è uno studio recente condotto da ricercatori cinesi e americani e pubblicato sulla rivista Environmental Pollution.

Hanno analizzato attentamente 16 diverse marche di acqua in bottiglia lasciate a tre diverse temperature la temperatura del frigorifero, la normale temperatura ambiente e quella all’interno di un’automobile, per un periodo di quattro settimane.

Durante questo periodo, sono stati accuratamente studiati i materiali utilizzati per produrre le bottiglie stesse.

In particolare, sono stati controllati i livelli di due sostanze: l’antimonio e il bisfenolo A (BPA).

Il primo è un metallo pesante che viene considerato responsabile di alcune malattie polmonari, gastrointestinali e cardiache secondo il campo medico;

il secondo è una sostanza che non dovrebbe mai essere presente nella plastica utilizzata per la produzione delle bottiglie.

La ricerca ha rilevato che all’aumentare della temperatura, del caldo, e del tempo trascorso, i livelli di antimonio e BPA aumentano.

Tra le 16 marche analizzate, solo una è riuscita a superare gli standard definiti dall’EPA per i livelli di antimonio e BPA.

La spiegazione di tutto ciò risiede nel fatto che le cosiddette bottiglie di plastica sono in realtà realizzate con tereftalato, un materiale che purtroppo rilascia entrambe le sostanze quando viene esposto al calore.

Come anticipato in precedenza, è assolutamente fondamentale prestare la massima attenzione all’acqua che spesso portiamo con noi in macchina, soprattutto durante la stagione calda.

Non bisogna mai lasciare bottiglie di plastica nell’abitacolo dell’auto per lunghe ore e poi berne il contenuto.

La stessa precauzione vale anche per coloro che trasportano acqua minerale per lavoro: i camion non devono essere parcheggiati sotto il sole e, una volta giunti a destinazione, le casse d’acqua e i bancali non vanno lasciati all’esterno, esposti al caldo davanti ai magazzini o ai supermercati.

L’acqua in bottiglia destinata al consumo umano, così come le altre bevande conservate nei contenitori di plastica, non dovrebbero mai essere sottoposte a fonti di calore.

Inoltre, non va dimenticato che l’esposizione diretta alla luce solare rappresenta la causa principale della possibile depolimerizzazione della plastica.

Bere occasionalmente acqua “riscaldata” contenuta nelle bottiglie di plastica non arreca danni permanenti alla salute.

Tuttavia, questa cattiva abitudine non dovrebbe essere mantenuta per lungo tempo.

Nel corso del tempo, infatti, potrebbero risentirne soprattutto gli anziani e i bambini.

Tenere in macchina solo le bottigliette necessarie per il viaggio e sostituirle frequentemente.

Utilizzare contenitori in vetro o in cartone come quelli utilizzati per i succhi di frutta.

Posizionare le casse o le bottiglie d’acqua acquistate al supermercato,

sotto il sedile o nel bagagliaio dell’auto in modo che non siano esposte direttamente alla luce solare.

Riempire una borraccia di alluminio con acqua fresca dal rubinetto o erogata da un distributore d’acqua prima di uscire di casa.

La qualità dell’acqua potabile pubblica viene controllata più frequentemente rispetto a quella contenuta nelle bottiglie.

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