Agosto 16, 2024

La bioplastica per imballaggi alimentari

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La bioplastica per imballaggi alimentari

La bioplastica è un’alternativa sostenibile a basso impatto e alte prestazioni, pensata con particolare riferimento agli imballaggi alimentari.

Anche se simile alla plastica sintetica tradizionale in termini di leggerezza e resistenza, la bioplastica compostabile

rappresenta un’alternativa sostenibile a basso impatto con alte performance d’uso e servizio. Infatti, consente di avere cicli di vita dei prodotti più sostenibili all’interno di un’economia circolare.

Una qualità molto importante per la sostenibilità della bioplastica è la sua compostabilità.

I materiali compostabili hanno la capacità di essere riciclati organicamente insieme ai rifiuti umidi, trasformandosi in compost

attraverso un processo di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate.

Ecco alcuni vantaggi delle bioplastiche:

  • Riducono l’impatto sull’ambiente: le plastiche a base biologica riducono le emissioni di gas a effetto serra durante il processo di produzione e, se smaltite correttamente, sono più rispettose dell’ambiente.
  • Favoriscono l’economia circolare: grazie ai trattamenti adeguati, la bioplastica compostabile si trasforma in compost, una miscela ricca di humus utilizzata come fertilizzante. In questo modo, i rifiuti diventano una materia prima che dà origine a nuovi cicli produttivi.
  • Sono utilizzate nella realizzazione di moltissimi oggetti che facciamo parte della nostra vita quotidiana: sacchetti per frutta e verdura nei supermercati, shopper per il trasporto delle merci, piatti, bicchieri e vassoi per alimenti. Inoltre, sono utilizzate per pellicole estensibili, vaschette, retine, sacchi e capsule per bevande e caffè, nonché vaschette in espanso per gelati.
  • Lo smaltimento degli oggetti realizzati in bioplastica compostabile è molto facile poiché possono essere tranquillamente raccolti insieme ai rifiuti umidi domestici.
  • La produzione di compost migliora le caratteristiche chimiche e fisiche del terreno e favorisce l’accumulo progressivo di carbonio nel suolo. Questo processo contribuisce a ridurre la quantità di CO₂ nell’atmosfera.

Esistono diversi tipi di bioplastiche:

  • Alcune sono a base biologica o biobased e derivano da sostanze vegetali e animali come mais, grano, tapioca, patate, canna da zucchero, oli vegetali, alghe e cellulosa.
  • Altre sono biodegradabili pur essendo ottenute da fonti fossili come il polibutilene adipato tereftalato (Pbat), il policaprolattone (Pcl) e il polibutilne succinato (Pbs).
  • Infine, ci sono quelle virtuose che sono sia biodegradabili che a base biologica come l’acido polilattico (Pla) e i poliidrossialcanoati (Pha e Phb), così come quelle a base di amido come il MATER-BI.

Le bioplastiche sono costituite da biopolimeri prodotti attraverso processi biologici. Tuttavia, va sottolineato che non tutti i polimeri ottenuti da fonti rinnovabili sono biodegradabili. È possibile ottenere polimeri tradizionali, come il cosiddetto polietilene verde, che non presentano caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità. Pertanto, l’uso di materie prime rinnovabili da solo non garantisce la biodegradabilità della plastica. Per evitare confusione con le bioplastiche biodegradabili, questi prodotti possono essere definiti “plastiche vegetali”.

Inoltre, va notato che l’origine vegetale delle materie prime non è sempre un requisito essenziale. Esistono polimeri di origine fossile che sono perfettamente biodegradabili e compostabili.

La biodegradabilità di un polimero o di un materiale plastico dipende dalla sua struttura chimica e non dal fatto che derivi da fonti rinnovabili (biomassa) o da fonti non rinnovabili (fossili).

https://tonello-energie.com/bioplastica-vantaggi-svantaggi/

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