La tutela delle nostre montagne
Per l’anno corrente, la FAO ha scelto come tema il ripristino degli ecosistemi montani al fine di inserire le montagne nell’iniziativa del Decennio delle Nazioni Unite.
Per il recupero degli ambienti montani degradati o distrutti e per la salvaguardia della biodiversità sul nostro pianeta.
Questa ricorrenza annuale mira a diffondere l’importanza della conoscenza delle montagne, essenziale per la salute del nostro pianeta e il benessere delle persone.
Il suo obiettivo principale è anche quello di promuovere la comprensione della cultura montana e sensibilizzare le persone alla protezione dei territori montani.
La montagna rappresenta una risorsa sociale, culturale ed economica, in particolare quest’ultima viene alimentata dal turismo invernale garantito dagli sport sulla neve.
La montagna è una risorsa naturale che necessita di essere tutelata.
Nel corso dei decenni, le montagne hanno subito notevoli cambiamenti principalmente a causa della crisi climatica.
Da sempre, i territori montani sono stati abitati dall’uomo: basta pensare al ritrovamento di Ötzi, il più antico corpo umano mummificato trovato in Europa.
Circa 5300 anni fa, l’uomo viveva nella Val Senales quando le montagne erano molto diverse da quelle attuali.
Infatti, nel corso del tempo, soprattutto a partire dalla metà degli anni ’50 e all’inizio degli anni ’60, i territori montani sono stati protagonisti di un processo di antropizzazione.
A causa del boom economico che ha dato origine al turismo invernale, segnando l’inizio di un fenomeno che ha raggiunto il suo culmine negli anni ’70 e ’80.
Gli abitanti delle montagne si sono adeguati del turismo e di conseguenza si è passati alla costruzione di case che hanno riempito a dismisura molte località montane e sciistiche, compromettendo per sempre la bellezza dei paesaggi circostanti.
L’intervento umano nelle aree montane ha anche favorito inevitabilmente il cambiamento climatico causato dal consumo del suolo, dalla canalizzazione dei torrenti e dall’uso eccessivo delle risorse idriche.
Il turismo, a condizione che non danneggi le bellezze naturali del panorama alpino, rappresenta una preziosa risorsa per l’economia della montagna.
Dopo il periodo di crisi dovuto alla pandemia da COVID-19, quest’anno si sta assistendo a una forte ripresa del turismo invernale, con un valore stimato tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno.
Questa è un’opportunità importante:
infatti, il turismo coinvolge non solo gli sport sulla neve ma anche tutto il settore delle vacanze in montagna, comprese le strutture ricettive come alberghi e agriturismi.
Gran parte del fatturato dei territori montani, comprese le aziende agricole che svolgono attività di allevamento e coltivazione.
Dipende dal lavoro svolto durante la stagione invernale.
Queste attività svolgono un ruolo fondamentale sia dal punto di vista economico che culturale nella tutela del territorio.
Nei territori montani, soprattutto nei piccoli centri, il rischio di abbandono delle montagne è concreto.
Pertanto, è necessario incentivare e sostenere le piccole attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento per garantire posti di lavoro e preservare le tradizioni locali.
La tutela del territorio montano, e la cura della biodiversità per sostenere un turismo ecologico e non invasivo, sono fondamentali per la montagna.
Per cercare di preservare il patrimonio montano, ognuno di noi può dare il proprio contributo.
Negli ultimi anni, grazie all’aumentata consapevolezza della popolazione sull’importanza della sostenibilità, si sta sviluppando una progettazione più armoniosa con la natura per le nuove abitazioni e rifugi costruiti in montagna.
È possibile realizzare ciò senza danneggiare il territorio grazie allo sviluppo di tecnologie che riducono l’impatto dell’uomo sull’ambiente montano.
Bosco foresta e Forest bathing al Parco del Respiro
Post Views: 48
