La dipendenza da Internet: un quinto della popolazione adulta in Italia si considera dipendente da Internet.
Il 70 per cento degli adulti, sente l’impellente necessità di accendere lo smartphone appena svegli, al fine di controllare i messaggi sui social media.
Chi tra le diverse generazioni è più incline alla dipendenza dai social media.
Un giovane o i suoi genitori, i suoi nonni.
Queste domande non sono banali e osservando attentamente intorno a noi, è possibile ottenere una visione generazionale della dipendenza dalla tecnologia.
I giovani sono nati con la capacità multitasking e quindi sono costretti ad utilizzare incessantemente tutti gli strumenti offerti da Internet.
Nonostante il consumo esagerato dei social media, essi sono naturalmente più preparati a difendersi, se lo desiderano.
La situazione è diversa per le persone mature o anziane.
In questo caso, la tecnologia rappresenta un affannoso tentativo di avvicinarsi ad un mondo sconosciuto, ma anche un modo per sentirsi meno soli e più vitali.
È un universo nel quale possono esprimersi utilizzando i vari linguaggi online in modo goffo come chattare, twittare e postare.
Spesso tutto ciò avviene con una compulsione sfrenata, senza limiti e una curiosità circoscritta principalmente ai due ambiti chat social e gioco, nei quali l’universo di Internet risulta essere più navigato.
Un genitore o un nonno che è dipendente dai social media non offre un buon esempio
A volte diventa imbarazzante, anche per i figli e i nipoti che leggono i suoi messaggi.
Molto più di un giovane chiuso in se stesso e aggrappato alla tecnologia, questa persona perde il contatto con la realtà, a partire dalla propria età.
Infine, è una persona che non ha scuse per giustificare la sua dipendenza: lui o lei sono cresciuti nell’era dei libri, della conversazione e del cinema.
Oltre il 20% della popolazione adulta in Italia, cioè un quinto, si considera completamente dipendente da Internet.
Riconosce apertamente la sua assuefazione nonostante l’età che dovrebbe portare maggiore responsabilità e consapevolezza.
Per gli adulti inizia la giornata con un gesto tipico dei social-dipendenti: controllare tutti i messaggi ricevuti sulle varie piattaforme,
e iniziare subito a scambiare email, SMS e foto su Instagram prima ancora di bere il caffè.
Gli adulti hanno ormai l’abitudine negativa di posizionare lo smartphone sul tavolo, come se fosse una pistola durante i pasti,
e rispondere a qualsiasi messaggio ricevuto anche quando hanno il boccone in bocca o stanno conversando amabilmente con gli altri commensali.
È meraviglioso vedere una generazione di adolescenti che, per la prima volta nella storia, sta insegnando alle generazioni precedenti genitori e nonni come utilizzare la tecnologia.
Una generazione che educa prima ancora di essere educata. Tuttavia, è tristissimo vedere come uomini e donne adulti in piena maturità sprechino questa opportunità dimenticando che ogni fase della vita ha il suo ruolo e si trasformino in smanettoni compulsivi pronti a diseducare coloro che verranno dopo di loro.
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