Giugno 28, 2024

Un alpinista sull’Everest gli scalatori nella zona della morte

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Un alpinista sull'Everest gli scalatori nella zona della morte

Il racconto di un alpinista sul tetto del mondo oggi.

Sì, là in alto sull’Everest, anch’io ne ho trovati, racconta l’alpinista

E insieme ai miei compagni di cordata, con estrema pietà, li abbiamo seppelliti nel ghiaccio.

I crepacci sono diventati le loro tombe. Sarebbe stato un’impresa impossibile portarli giù nella valle.

Anche sulla cima del mondo, il cambiamento climatico sta sciogliendo strati di neve e ghiaccio, facendo emergere i corpi di centinaia di alpinisti deceduti.

Un gruppo di soldati e 20 alpinisti è salito fino a quelle altitudini per recuperare i resti di vite dimenticate anche se non tutte, per essere precisi.

Cinque corpi congelati sono già stati portati giù nella valle.

Due di essi sono stati identificati.

Alcuni di questi corpi, ancora vestiti con le loro colorate attrezzature da arrampicata, sono diventati punti di riferimento per gli scalatori, ottenendo soprannomi come “gli stivali verdi” o “la bella addormentata”.

Questi poveri corpi vengono ritrovati nella cosiddetta “zona della morte”,

dove i bassi livelli di ossigeno aumentano il rischio di malattia da altitudine acuta. A tali altitudini, senza maschera si può resistere solo pochissimo.”

Il coordinatore della spedizione racconta che alcuni dei corpi sono ancora quasi intatti come al momento della morte, vestiti con l’equipaggiamento completo: ramponi e imbracatura.

La neve li conserva perfettamente, infatti.

E la sepoltura, come quella a cui ho provveduto insieme ai miei compagni di spedizione, avviene senza rimuovere nulla dell’abbigliamento e anzi, se necessario, li ripariamo con ciò che troviamo.

Ma questa operazione è al centro di polemiche, perché costa migliaia di dollari e richiede fino a 8 soccorritori per ogni corpo. Ha senso tutto questo sforzo?”

Nell’alpinismo, la morte è un elemento con cui bisogna fare i conti.

Si sa che può capitare. E se accade, questa è sempre stata la forma di sepoltura adottata.

Dobbiamo tenerne conto. Anche questa iniziativa sta assumendo il sapore commerciale di molte altre imprese sull’Everest e su altre vette sopra gli 8000 metri.

Inoltre che per quanto riguarda i cambiamenti climatici è ipocrita scoprirli solo ora:

sono sempre esistiti, sono presenti ovunque e si sapeva da tempo che avrebbero colpito anche i ghiacciai dell’Everest.

Siamo quindi colpevoli di questo radicale cambiamento avvenuto senza aver provveduto agli adeguamenti necessari.

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