Borotalco e amianto
Il colosso farmaceutico, con questa strategia, ha già effettuato due tentativi nel cercare di liberarsi delle oltre 61.000 cause civili relative a casi di tumore ovarico,
che secondo l’accusa sarebbero dovuti a presunte tracce di amianto contenute nei prodotti a base di borotalco J&J, ormai ritirati dal mercato.
A poche ore dall’accordo da 600 milioni di dollari raggiunto per risolvere parte delle controversie in corso con 40 Stati americani gli avvocati dei querelanti hanno annunciato di aver presentato una mozione,
chiedendo a un tribunale federale del New Jersey di emettere un’ordinanza restrittiva che impedisca alla sussidiaria di J&J di dichiarare fallimento.
Tale mossa faciliterebbe una nuova offerta transattiva da 6,48 miliardi di dollari.
Secondo gli avvocati dell’accusa, accordare il fallimento alle vittime di cancro che hanno citato in giudizio la società comporterebbe danni irreparabili.
La casa farmaceutica ha messo in atto una strategia, che prevede la creazione di una sussidiaria per assumersi le responsabilità legate al talco e successivamente dichiarare fallimento.
Al fine di risolvere le questioni legali senza gravare sull’attività dell’azienda.
La mossa permetterebbe di risolvere il 99,75% delle controversie relative ai tumori ovarici, mentre le cause rimanenti riguardanti il mesotelioma verrebbero trattate separatamente:
Sebbene la società abbia avuto successo nella maggior parte dei casi portati in tribunale, ci sono state decisioni costose come il risarcimento di 2,12 miliardi di dollari a favore di 22 donne
Uno studio pubblicato all’inizio del 2020, basato sui dati relativi a 250.000 donne, non ha rilevato alcuna correlazione statistica tra l’uso del borotalco e il carcinoma ovarico.
J&J ha ritirato i prodotti dal mercato a partire dal Nord America e dal resto del mondo
Attualmente l’azienda vende una versione del talco a base di amido di mais.
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