Storia degna di un film il ritrovamento di una nave sepolta per secoli.
Anche qui, da queste parti, da diversi decenni si è alla ricerca di una nave dell’Impero Romano carica d’oro.
Destinata a pagare e trasportare il famoso marmo di “Aurisina” impiegato per la costruzione del Castello di Miramare e altri castelli austro-ungarici.
Un relitto è stato individuato dagli archeologi subacquei nelle vicinanze dell’isola di Lesina. (Croazia)
Si tratta di un mercantile naufragato durante una tempesta, causando la morte di 14 marinai.
Sono stati recuperati i resti di una nave affondata tre secoli fa, contenenti monete d’oro, d’argento e ceramiche.
Ulteriori due rilevanti scoperte sono state effettuate nella regione adriatica della Dalmazia, storicamente considerata un tesoro del passato.
Nei fondali del piccolo arcipelago delle Spalmadori nelle vicinanze dell’isola di Lesina,
gli archeologi subacquei hanno ritrovato i resti di un mercantile affondato circa tre secoli fa.
Questo incidente è documentato negli archivi delle città di Lesina e Ragusa (Dubrovnik).
I documenti menzionano i nomi del comandante della nave e dei membri dell’equipaggio, la maggior parte dei quali perì nel naufragio avvenuto in una notte tempestosa poco prima della Vigilia di Natale.
Le vittime, 14 persone decedute 300 anni fa, includevano un solo superstite.
A bordo c’erano anche un passeggero e il suo servo, la cui presenza sulla nave rimane avvolta nel mistero.
L’uomo probabilmente apparteneva a un ceto elevato.
Ma finora non è stata identificata la sua identità né il motivo per cui viaggiava su quel mercantile che affondò mentre trasportava sale verso il porto pugliese di Barletta.
Come sottolineato dal responsabile delle ricerche presso il Dipartimento di archeologia e storia subacquea dell’Istituto croato per i restauri.
Il ritrovamento è avvenuto casualmente a circa quaranta metri di profondità.
Gli archeologi che stanno riportando in superficie un autentico tesoro composto da monete d’oro e d’argento,
vasellame in ceramica e altri oggetti preziosi che andranno ad arricchire la collezione archeologica di Lesina.
Intanto le ricerche proseguono incessantemente.
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