Maggio 25, 2024

Obesità i nuovi farmaci per fermarla ma funzionano?

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Obesità i nuovi farmaci per fermarla ma funzionano?

Obesità Immaginiamo una condizione patologica che colpisce più del 80% degli individui adulti negli Stati Uniti e oltre il 55% in Europa.

Servirebbe un farmaco che primo, curi questa condizione in modo straordinario;

secondo, possa essere assunto comodamente a domicilio senza alcuna difficoltà;

terzo, presenti effetti collaterali minimi;

quarto, non richieda cifre astronomiche per l’acquisto.

Sorprendente è che questo farmaco è diventato un grande successo in termini di popolarità e vendite nel giro di un anno.

La condizione patologica a cui ci riferiamo è l’obesità, uno dei fattori di rischio per malattie come infarto, ictus, diabete, artrosi, cirrosi epatica e alcuni tipi di tumore.

I farmaci miracolosi sono quelli che imitano l’effetto di un ormone chiamato GLP-1, rilasciato dall’intestino in risposta all’assunzione di cibo.

Il primo farmaco appartenente a questa classe molecolare è la semaglutide.

Commercializzata nel 2021 dalla Nordisk con il nome commerciale Ozempic e indicata per il trattamento del diabete.

Infatti, il GLP-1 stimola il pancreas a produrre insulina e quindi riduce i livelli di glucosio nel sangue.

Tuttavia, la semaglutide trasmette anche un segnale al cervello che induce sazietà e rallenta lo svuotamento dello stomaco, riducendo così l’appetito.

Lo scorso anno, la semaglutide è stata lanciata sul mercato con il nome commerciale Wegovy.

Ed è stata immediatamente presa d’assalto nelle farmacie di tutto il mondo come antidoto al sovrappeso.

Le iniezioni sottocutanee di semaglutide, da somministrare una volta alla settimana, sono efficaci.

Non solo la terapia ha ridotto del 20% il rischio di morte per eventi cardiovascolari, ma ha anche causato una perdita di peso superiore al 15%, mantenuta per almeno 4 anni.

La Eli Lilly ha recentemente pubblicato i dati di uno studio clinico su un altro farmaco dalle straordinarie proprietà chiamato Zepbound.

Questa corsa frenetica verso farmaci dimagranti solleva diverse considerazioni.

La prima delle quali è che, il modo migliore per controllare il peso corporeo è mangiare in quantità limitate, indipendentemente dal tipo di dieta seguita.

Questo spiega l’insuccesso cronico delle tradizionali diete.

In sostanza, ciò che fanno la semaglutide, la tirzepatide e altre molecole simili è ingannare il cervello facendogli percepire una sensazione di sazietà falsa.

Da Silvio Garattini, scienziato over 90, i segreti per un cervello in salute

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