Guardando il telegiornale serale, è difficile non restare delusi per le notizie trasmesse.
È si sa che la televisione pubblica deve sottostare al controllo del governo di turno, pertanto le informazioni vengono accuratamente selezionate e filtrate in base alle esigenze politiche del momento.
Piaccia o meno, è possibile però cambiare canale per cercare alternative.
Unico motivo di apprezzamento per il telegiornale, sono i volti delle giornaliste che, senza dubbio, rendono più gradevole l’ascolto visivo. Tuttavia, vorrei dedicare qualche parola a una giornalista.
Stefania Battistini, si è trovata nuovamente ieri sera come altre volte in situazioni di pericolo estremo, tra bombe e missili, correndo e nascondendosi in uno scantinato, per portare le notizie dalla prima linea.
Non ho mai sentito una parola o un riconoscimento per questa coraggiosa reporter che rischia la propria vita per informarci su fatti reali avvenuti poco prima.
Forse è una questione di scelta personale, sicuramente, ma ammiro profondamente il suo impegno e il coraggio nel girare filmati sotto il fuoco nemico.
Mi stupisce che nessun altro collega giornalista abbia espresso apprezzamento per questa “vera” reporter di guerra.
Ricordo un altro grande reporter di cui nessuno parla mai Marcello Alessandri dal Vietnam, un esempio di professionalità e coraggio.
Ogni anno a Trieste la Fondazione Lucchetta premia giornalisti e reporter per le loro attività; mi auguro che qualcuno possa finalmente riconoscere il grande lavoro svolto da Stefania Battistini.
In conclusione, è probabile che Stefania non leggerà mai questo mio messaggio sul blog; tuttavia desidero dirle due semplici parole che tutti abbiamo sentito spesso: Ciao Stefania “fai attenzione mi raccomando”, e grazie!
Una guerra ingiusta. Racconti e immagini dall’Ucraina sotto le bombe
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