Maggio 24, 2024

Vitigno della Ribolla Gialla una storia antica dall’Impero Romano

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Vitigno della Ribolla Gialla una storia antica dall'Impero Romano

Una vera e propria istituzione nella regione dell’Isonzo, del Collio e dei Colli Orientali del Nord-Est.

La Ribolla Gialla, il nome del vitigno a bacca bianca e del vino tipici del Friuli-Venezia Giulia che celano dietro di sé una lunga e prestigiosa storia.

Nel 1822 che appare la prima attestazione sicura di una varietà di vite chiamata Ribolla, anche se non si può affermare con certezza che sia la stessa attuale.

Le prime fonti scritte sulla Ribolla Gialla risalgono addirittura al XIV secolo, anche se sembra che il vitigno e il relativo vino fossero già noti da tempo.

Si narra, ad esempio, che i Romani apprezzassero un vino bianco prodotto nella zona di Rosazzo, in provincia di Udine, ancora oggi una delle località simbolo della Ribolla Gialla.

Il vitigno Ribolla Gialla si distingue per grappoli di piccole dimensioni e acini medi o piccoli, chiaramente di colore giallo alabastrino.

Non è possibile confondere questa varietà cilindrica: la caratteristica puntinatura degli acini, unita alla tonalità, è praticamente unica.

Si tratta poi di un vitigno che predilige terreni collinari caratterizzati da argilla con forte componente minerale, che viene poi esaltata nel bicchiere.

Predilige crescere in aree con un clima mite e con una forte escursione termica tra il giorno e la notte.

Questo aspetto, unito a una lenta maturazione, consente alle sue uve di sviluppare appieno il loro ricco bouquet di profumi.

Il vino si ottiene per almeno l’80% dalla varietà Ribolla Gialla, mentre il restante 10% può essere composto da altri vitigni a bacca bianca.

Negli anni 90’ veniva coltivata principalmente nelle zone centro-orientali del Friuli, oggi viene coltivata in tutte le province: Udine, Gorizia, Trieste e Pordenone.

Sulle colline soleggiate di marna e argilla, l’uva è generalmente destinata alla produzione di Ribolla fermamente vinificata

In pianura si ottengono frutti per produrre sia la versione fermamente vinificata che quella spumante.

La raccolta avviene verso la metà di settembre.

Dalle uve bianche elaborate si ottiene un piacevole vino in cui emergono aromi varietali,

che evocano agrumi e frutta bianca, in particolare la mela, con sentori di erbe.

In bocca ha una buona struttura in cui predominano freschezza, sapidità e un grado alcolico moderato che ne facilita la bevuta.

L’acidità spesso tagliente rende il vino agile e mantiene pulita la cavità orale da cibi untuosi.

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