Fotovoltaico selvaggio, speriamo sia la volta buona per tutelare l’ambiente.
Per la tutela dell’agricoltura occorre anche un deciso “no” al fotovoltaico selvaggio, con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra, finalmente qualcosa si muove.
Finalmente dopo un costruttivo dibattito tra i tecnici, protrattosi per l’intero fine settimana, si è giunto a un accordo, riguardante il blocco delle nuove installazioni fotovoltaiche con moduli a terra per l’agricoltura che contestano le pesanti implicazioni sullo sviluppo delle energie rinnovabili.
Con questa misura si pone fine all’installazione indiscriminata di impianti fotovoltaici a terra che salvaguardando alcune aree.
Il compromesso individuato prevede una sospensione delle installazioni di pannelli solari sui terreni agricoli produttivi, consentendo invece lo sviluppo delle energie rinnovabili in aree come cave o miniere dismesse, nonché sui terreni appartenenti al Gruppo FS o agli operatori aeroportuali.
Vengono inoltre incluse le aree interne agli impianti industriali o agli stabilimenti produttivi, comprese quelle situate entro un raggio di 500 metri da tali ambienti o stabilimenti.
Viene data l’autorizzazione per la realizzazione di nuovi impianti ecologici anche nelle aree adiacenti alle autostrade, entro i 300 metri, nonché nei siti in cui sono già presenti impianti destinati a ristrutturazione, modifica o revisione senza ulteriori occupazioni di suolo.
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