“ChatGPT”. In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra esistenza, l’intelligenza artificiale (IA) sta acquisendo un ruolo sempre più rilevante nel campo dell’istruzione.
Un recente studio condotto da TGM , una piattaforma di software ha rivelato un dato sorprendente: il 70% degli studenti italiani tra i 16 e i 18 anni utilizza ChatGPT e strumenti simili per svolgere compiti e scrivere saggi.
La ricerca ha coinvolto 1200 studenti italiani, evidenziando che l’utilizzo dell’IA nelle scuole è ormai diffuso.
Oltre al 70% che fa uso dell’IA per compiti e saggi,
cerca informazioni, la utilizza per svolgere le proprie mansioni, il per apprendere, per rispondere a test, il come assistente personale e ispecificamente per la redazione di saggi.
Meglio chiarire da subito l’importanza di un impiego consapevole dell’IA: non demonizzare l’utilizzo dell’IA, bensì promuoverne un utilizzo responsabile al fine di contrastare possibili lacune che potrebbero colpire i nostri giovani.
Gli stessi insegnanti dovrebbero essere i primi a approfondire tale materia al fine di guidare gli studenti verso un corretto utilizzo dell’IA”.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo per l’IA, emergono anche delle preoccupazioni. Il 70% degli studenti manifesta timori riguardo all’utilizzo illimitato dell’IA sia a scuola che nel mondo del lavoro. Inoltre, alcuni dei partecipanti all’indagine dichiara di non fidarsi completamente dei contenuti prodotti da ChatGPT, mentre pochi lo ritengono uno strumento affidabile.
L’utilizzo dell’IA risulta più diffuso nelle città di Napoli, Torino, Milano e Roma.
I sedicenni si dimostrano leggermente più attivi nell’utilizzo di tali strumenti rispetto agli diciottenni. L’IA viene percepita come uno strumento utile nella vita quotidiana dagli studenti, tuttavia qualcuno rimane preoccupato per un possibile uso smodato ed incontrollato. Solo una piccola parte degli studenti ha una visione estremamente negativa nei confronti dell’IA.
Le ragazze esprimono maggiormente delle preoccupazioni rispetto ai ragazzi però non ritiene che l’IA possa influenzare significativamente l’opinione pubblica, ma teme che tale rischio sia reale e ritiene che tali rischi possano essere evitati mediante politiche di controllo e restrizioni governative.
Confrontando i dati con quelli di altri paesi europei, emerge che l’utilizzo dell’IA a scopo educativo è diffuso anche in Germania e Spagna.
Come criminali informatici usano ChatGPT
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