Con moderazione, sì, ma il vino fa bene. Ormai lo spiegano gli scienziati”
Dove non riescono tanti altri temi, arriva il vino a unire l’arco politico, da destra a sinistra. E in un’occasione come il Vinitaly non poteva essere altrimenti. L’argomento compare ciclicamente sulle pagine dei giornali, innescando un dibattito sempre interessato: il vino fa male?
Se lo sono chiesti anche alcuni Paesi Ue, proponendo l’introduzione di una specifica etichetta come quella che già appare sui pacchetti di sigarette, che indichi i rischi per la salute legati al bere alcol.
E ci pensano pure due attiviste. Che, di fronte alla parata di autorità e nella sala gremita per l’inaugurazione del Vinitaly, iniziano a correre tra la folla, con uno striscione che propone la liberalizzazione della cannabis: “Cannabis, legale come il vino”.
Gli addetti alla sicurezza intervengono e le portano via. I ministri fingono di non vederle e Lollobrigida continua a parlare. Si parla di alcol e si parla di salute. “Dire che il vino faccia male o sia cancerogeno è un falso. È un attacco alla dieta Mediterranea ed è un’assurdità colossale “Qualsiasi cardiologo dice che un bicchiere fa bene”.
Ma del legame tra vino e salute o, meglio, tra vino e malattie si è parlato a lungo anche in Europa, dove si è arrivati alla proposta di indicare i rischi sanitari sulle etichette applicate alle bottiglie.
“E il Parlamento europeo, in seduta plenaria, si è espresso a maggioranza contro queste etichettature”
“Ora ci sono le iniziative di singoli Paesi – prima l’Irlanda e ora il Belgio che respingeremo, spiegando che il vino, se consumato con moderazione, non fa male”.
È pure la tesi del ministro meloniano all’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “Non si può immaginare che una nazione, che magari non ha come primo asset un prodotto, lo stigmatizzi, senza condividerlo con gli altri Paesi dell’Unione”. Il vino, come tutti gli alimenti, assunto in maniera moderata, è sano.
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