Lo scorso marzo è giunto alla conclusione il periodo di proroga concesso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste per l’adeguamento delle etichette dei prodotti vitivinicoli e aromatizzati agli standard previsti dal Regolamento europeo n. 2021/2117.
Pertanto, tutti i vini attualmente in commercio in Italia sono tenuti a fornire un elenco dettagliato degli ingredienti, segnalare la presenza di eventuali allergeni come i solfiti e includere una dichiarazione nutrizionale. Tali informazioni sono rilevanti per il consumatore, sebbene possano risultare ingombranti per lo spazio disponibile sulle bottiglie.
Brindo, un servizio di etichettatura digitale sviluppato specificamente per il settore vinicolo da una società volta a sostenere l’implementazione delle nuove normative sulle etichette, ha ideato un servizio personalizzato che consente l’inserimento di un Qr-code sulle etichette. Questo codice rimanda ad un portale web dove i produttori possono aggiornare costantemente le informazioni relative ad ogni singola bottiglia. Oltre a garantire l’affidabilità delle informazioni, Brindo offre anche la comodità dell’aggiornamento automatico.
Brindo si distingue per la sua rapidità, facilità d’uso, basso costo di implementazione e massima sicurezza poiché tutte le informazioni sono direttamente gestite dall’azienda produttrice del vino. Tuttavia, Brindo risulta altrettanto vantaggioso per i consumatori poiché permette loro di accedere istantaneamente alle informazioni certificate del prodotto semplicemente scansionando il Qr-code con la fotocamera dello smartphone, senza necessità di scaricare alcuna app aggiuntiva. Numerose cantine italiane hanno già adottato con successo il sistema Brindo.
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