Marzo 27, 2024

Aiuto all’ambiente e cambiamento climatico

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Lago e montagne

Le elezioni europee sono imminenti e il tema dell’ambiente e del contrasto al cambiamento climatico sarà di fondamentale importanza, considerando che nell’ultimo quinquennio l’Unione Europea ha accelerato in modo significativo la transizione ecologica attraverso una serie di leggi.

Nonostante il clima sia un problema che riguarda tutti e che ci coinvolge direttamente, alcune questioni, come ad esempio l’utilizzo dei pannelli solari e delle auto elettriche, sembrano essere associate alla sinistra. D’altra parte, altre tematiche, come il petrolio, il gas, il carbone e persino l’energia nucleare, sembrano essere identificate come simboli della destra.

Tuttavia, su determinate battaglie dovremmo trovare un accordo comune. Come succedeva a scuola quando cercavamo di collaborare tutti assieme per risolvere un problema tra i politici dovrebbe esserci qualcosa su cui siamo giustamente tutti d’accordo per il bene del pianeta e delle future generazioni.

Prendiamo ad esempio la Legge Europea sulla Restaurazione Ambientale, la quale rappresenta la più importante normativa europea in materia di biodiversità che impone il ripristino degli ecosistemi naturali (fiumi, laghi, mari, foreste e boschi) entro il 2050 con almeno il 20% degli interventi da realizzare entro il 2030. Chi potrebbe opporsi a una legge che mira a recuperare e bonificare gli ambienti naturali inquinati o danneggiati? Tuttavia, l’Ungheria e l’Italia, improvvisamente, hanno cambiato posizione, causando così la perdita del sostegno necessario per far approvare questa legge. Le ragioni di tale cambiamento non sono chiare.

Inoltre, prendiamo in considerazione il tema della plastica, in particolare l’uso di imballaggi monouso per frutta e verdura nelle scuole: un recente decreto ministeriale impone l’utilizzo obbligatorio di tali confezioni in plastica. Nessuna spiegazione è stata fornita. Il WWF si sta impegnando nella difesa della legge europea sulla natura, raccogliendo firme da parte di autorevoli scienziati per chiedere l’approvazione. Allo stesso modo, MareVivo si occupa della questione della plastica nelle scuole.

È comprensibile che ci siano battaglie politiche su vari fronti, ma non possiamo nemmeno trovare un minimo comune denominatore riguardo al ripristino dell’ambiente e alla riduzione dell’utilizzo della plastica?

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