I preparativi per la stagione estiva sono iniziati, e l’impulso del boom turistico sta spingendo sempre più operatori a espandere le proprie attività, allestendo dehors o estendendo gli orari di apertura.
Questo tema risulta essere di estrema rilevanza attualmente in tutte le regioni con vocazione turistica, che vanno dalle montagne al mare, dove le proiezioni sulle prenotazioni indicano il completo esaurimento delle disponibilità.
Emergono carenze nell’assistenza da parte dei cuochi, barman e addetti alla reception; camerieri in particolare, è arduo individuare figure professionali che richiedono una formazione di alto livello. Le aziende investono da tempo nella formazione, ma il turnover risulta costante: pochi scelgono di stabilirsi a lungo termine.
L’estate è imminente: si registrano centinaia di posizioni vacanti. Questa situazione rappresenta un’enorme sfida per tutte le città: all’aumentare del numero di locali aperti, maggiormente complicata sarà la ricerca di personale qualificato. Mentre non sussistono problemi nel reperire personale come magazzinieri o lavapiatti – molti studenti si offrono per accumulare un risparmio – emerge una critica difficoltà nel trovare professionisti come aiuto cuochi o camerieri e tutti i ruoli a contatto con il pubblico quali addetti alla reception o barman.
Le domande giungono anche da candidati che non parlano nemmeno una parola d’inglese o tedesco. Tuttavia, numerosi giovani, dopo aver ricevuto una formazione specifica, tendono ad abbandonare il settore dopo una o due stagioni. Non tutti sono disposti a sacrificare l’estate o a lavorare nei fine settimana.
Potrebbe trattarsi anche di una questione salariale non congrua? Per posizioni non dirigenziali con un impegno lavorativo tra le 45 e le 50 ore settimanali, si sarebbe soliti parlare di uno stipendio mensile pari a 1.800 euro.
https://www.randstad.it/blog-e-news/contratti-di-lavoro/contratto-di-lavoro-stagionale/
La mancanza dei lavoratori stagionali la situazione
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