Febbraio 17, 2025

Dietro lo schermo la vita di uno Smartphone

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Dietro lo schermo la vita di uno Smartphone

Dietro lo schermo la vita di uno Smartphone :

Lo utilizziamo per comunicare, lavorare, informarci, divertirci e per orientarci.

È sempre con noi, pronto all’uso, un piccolo concentrato di tecnologia che diamo quasi per scontato.

Però da dove viene lo smartphone e che fine farà quando non servirà più.

Dietro la sua apparenza elegante e funzionale, un ciclo di vita complesso e un impatto ambientale tutt’altro che trascurabile.

Dietro lo schermo la vita di uno Smartphone:

Il viaggio dello smartphone inizia molto prima di arrivare nelle tasche, nelle profondità della Terra.

Per costruire un solo dispositivo, infatti, sono necessari numerosi materiali, tra cui metalli preziosi come oro, argento, platino,

ma anche rame, stagno, tungsteno e terre rare come il litio e il cobalto.

L’estrazione di queste risorse, spesso in paesi lontani e con normative ambientali meno stringenti, ha un costo ambientale elevato.

Le miniere causano deforestazione, erosione del suolo, inquinamento delle acque e distruzione degli habitat naturali.

Ovviamente come facilmente intuibile, le condizioni di lavoro nelle miniere sono spesso precarie e possono comportare gravi rischi per la salute dei lavoratori e conflitti sociali legati allo sfruttamento delle risorse.

Una volta estratti, questi materiali grezzi vengono trasportati in diverse parti del mondo,

per essere raffinati e trasformati nei componenti elettronici dello smartphone: processore, schermo, batteria, fotocamera, ecc.

La produzione di questi componenti è un processo industriale complesso e energivoro, che richiede l’utilizzo di sostanze chimiche tossiche e genera emissioni di gas serra.

L’assemblaggio finale del dispositivo avviene generalmente in grandi fabbriche situate in Asia, dove la manodopera non costa nulla.

Inizia la fase di utilizzo, che per molti di noi dura in media un paio d’anni, spesso anche meno.

Durante questo periodo, lo smartphone consuma energia elettrica per essere ricaricato.

E per funzionare, anche se il consumo energetico diretto durante l’utilizzo è relativamente basso rispetto alle fasi precedenti del ciclo di vita.

Da considerare anche il consumo energetico indiretto, legato all’infrastruttura di rete necessaria per far funzionare il tuo smartphone: antenne, server, data center, ecc.

Arriva poi il momento in cui decidiamo di cambiare lo smartphone.

Magari perché è diventato troppo lento, perché la batteria non dura più come prima o semplicemente perché vuoi un modello più nuovo e performante. Cosa succede al tuo vecchio smartphone.

Troppo spesso, finisce dimenticato in un cassetto, oppure, peggio ancora, gettato nella spazzatura indifferenziata. Ed è qui che si apre il problema dei rifiuti elettronici, o e-waste.

Gli smartphone, come altri dispositivi elettronici, contengono sostanze pericolose come piombo, mercurio, cadmio e arsenico.

Se smaltiti in discarica o inceneriti in modo improprio, queste sostanze possono contaminare il suolo, l’acqua e l’aria, mettendo a rischio la salute dell’ambiente e delle persone.

Inoltre, i rifiuti elettronici rappresentano una vera e propria miniera urbana di materiali preziosi che potrebbero essere recuperati e riciclati, riducendo così la dipendenza dall’estrazione di nuove risorse.

Purtroppo, la percentuale di smartphone riciclati a livello globale è ancora molto bassa.

E questo è un passo importante, che dovrebbe spingere all’acquisto di smartphone riciclati, che ormai sono praticamente “perfetti”.

Essere consapevoli del ciclo di vita del nostro smartphone e del suo impatto ambientale è il primo passo per un consumo più responsabile e sostenibile.

Cellulari e concerti la condivisione

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