Invasioni biologiche Impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta.
Si notano anche alle nostre latitudini alcuni cambiamenti ambientali, non sempre positivi.
La specie invasiva
La specie invasiva quella specie esotica introdotta dall’uomo che, espandendosi oltre il proprio habitat nativo, si riproduce e altera significativamente il nuovo ambiente.
Queste specie possiedono frequentemente una spiccata capacità di dispersione, adattamento, predazione e competizione.
Le invasioni biologiche rappresentano la seconda causa principale di estinzione delle specie.
Le invasioni sono il risultato di molteplici fattori interconnessi, incluso il disturbo degli habitat.
Il cambiamento climatico può altresì favorire le invasioni biologiche da parte di specie con elevate capacità di adattamento ai mutamenti ambientali.
Queste specie traggono particolare vantaggio dagli habitat disturbati.
Il fenomeno dell’invasione si sviluppa in diverse fasi: introduzione, insediamento ed espansione.
L’introduzione può essere influenzata anche dai cambiamenti climatici.
Eventi estremi, come alluvioni e uragani, che diverranno più frequenti e intensi, possono trasferire le specie in nuovi territori.
Dopo l’uragano Katrina, che devastò la Louisiana nel 2005, i ricercatori identificarono diverse centinaia di nuove specie precedentemente assenti nella regione.
Attualmente si sollevano interrogativi riguardo alle conseguenze dell’apertura delle rotte marittime nell’Artico a seguito dello scioglimento dei ghiacci;
i viaggi diventeranno più rapidi tra i vari punti del pianeta e si prevede che alcune specie invasive sopravvivranno al trasporto per diffondersi in aree dove prima non erano presenti.
Quali regioni sono designate come “punti caldi di infestazione”.
Si individuano principalmente paesi che negli ultimi secoli hanno costituito crocevia delle rotte commerciali, quali Europa e Australia.
Con l’avvento della globalizzazione stiamo assistendo all’emergere di sempre più hotspot in Asia.
Inoltre, il cambiamento climatico comporta uno spostamento verso nord delle specie invasive.
Ad esempio, il calabrone asiatico è stato introdotto nel sud della Francia nel 2004 e continuerà la sua invasione verso nord finché le condizioni climatiche non ostacoleranno il suo sviluppo.
Queste specie prosperano in intervalli termici più ampi rispetto alla media e mostrano minori difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti termici stessi.
D’altra parte, alcuni aumenti nelle precipitazioni nelle regioni tropicali potrebbero rivelarsi fatali.
altre specie introdotte ma ancora non invasive potrebbero acquisire tale status in queste aree tropicali.
Le Antille destano particolare preoccupazione poiché le piante insulari presentano capacità di dispersione inferiori.
Con l’innalzamento del livello degli oceani e la conseguente riduzione dei territori disponibili, crescerà la competizione per le risorse naturali;
alcune specie potrebbero prevalere su altre inclusa quelle invasive che risultano più efficienti nell’accaparrarsi tali risorse rispetto alle autoctone.
A Thaiti la miconia nota anche come “cancro verde” ha invaso quasi due terzi dell’isola soffocando il resto della vegetazione locale; i cambiamenti climatici potrebbero consentirle una diffusione in altre isole dove attualmente è poco presente.
Negli Stati Uniti i ricercatori hanno inoltre scoperto che il cambiamento climatico accelererebbe notevolmente la crescita del “crespino””, un’altra pianta invasiva.
Per quanto concerne i vertebrati, essi trarranno beneficio da un ambiente favorevole alla riproduzione; le isole rappresentano infatti gli ambiti nei quali si è osservata la maggior parte delle invasioni da parte dei mammiferi come i roditori.
Molti vettori contribuiscono a questo fenomeno: ad esempio la zanzara tigre portatrice della malaria e del virus Zika vede incrementare la propria superficie abitabile a causa del riscaldamento globale generato dall’attività umana;
ciò produce effetti economici significativi poiché lo sviluppo e la diffusione dei parassiti risultano devastanti per l’agricoltura soprattutto nei paesi in via di sviluppo fortemente impattati dal cambiamento climatico.
https://almanacco.cnr.it/articolo/11640/invasioni-biologiche-un-fenomeno-difficile-da-arginare
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