La chimica Esano nascosto e l’uso alimentare: Nessuno solleva la questione e tutto rimane avvolto nel silenzio, come accade frequentemente. Meglio leggere e informare i consumatori, ma anche le autorità competenti cercando di avere una risposta in merito, segnalatemi se ne avete mai sentito parlare.
L’esano, un solvente impiegato nella produzione di olio, margarina o latte per neonati, si trova come residuo nel nostro stomaco senza essere indicato sulle etichette dei prodotti.
Sebbene i limiti di assunzione possano essere superati nei bambini, l’agenzia sanitaria europea Efsa richiede una rivalutazione della sicurezza di questa sostanza chimica obsoleta.
Coloro che non sono esperti in materia chimica ignorano che dietro la formula C6H14,
si cela una miscela di idrocarburi derivati dal petrolio utilizzata nei settori dell’arredamento, delle calzature e del tessile; è presente anche nell’industria alimentare.
Dove consente l’estrazione di olio vegetale dai semi di colza, soia o girasole precedentemente frantumati.
Questo liquido incolore, economico e riciclabile, viene utilizzato nella composizione di alcuni combustibili e continua ad essere impiegato,
per produrre margarina, burro di cacao, prodotti a base di proteine della soia,
farine vegetali, latte per l’infanzia, alimenti a base di cereali per bambini piccoli, aromi e coloranti naturali e persino pasti ricchi di proteine destinate all’alimentazione del bestiame.
Potrebbe esserci petrolio invisibile nei nostri piatti, trasportato tramite autocisterne dai colossi dell’oro nero alle principali aziende agroalimentari.
Il suo utilizzo può comportare la presenza non intenzionale ma tecnicamente inevitabile di residui di questa sostanza o dei suoi derivati nel prodotto finito.
La questione cruciale è stabilire quante tracce di idrocarburi giungano nel nostro stomaco e se ciò rappresenti un rischio per la nostra salute.
“Sappiamo da almeno quarant’anni che può causare gravi danni al sistema nervoso.”
È necessaria una rivalutazione della sicurezza dell’esano: un ulteriore mistero in questo ambito è che gli esperti non sono certi se sia rischioso ingerire quotidianamente tracce d’olio contenenti uova fritte o condimenti per insalata.
L’eventuale presenza di esano non è riportata sulle etichette; gli stessi ricercatori suggeriscono ai consumatori che desiderano applicare il principio di precauzione in cucina, di optare per l’olio d’oliva.
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Soia e pesticidi devastante per l’ambiente
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