Parlamento Belga legalizza il “sex working” il lavoro sessuale. A partire da maggio 2024, in Belgio, l’esercizio del lavoro sessuale sarà considerato legale.
Il Parlamento ha recentemente approvato una legge che permette ai professionisti di questo settore di stipulare contratti di lavoro regolari come dipendenti.
Questa regolamentazione del cosiddetto “sex working”, che coinvolge diverse categorie di lavoratori e lavoratrici,
dalle escort agli attori e attrici porno che offrono servizi sessuali in cambio di compensi finanziari, permetterà loro di ottenere autonomia lavorativa, benefici per malattia e accesso a una pensione.
La nuova norma riconosce ora i contratti stipulati tra datori di lavoro e sex workers,
garantendo loro tutti i vantaggi riservati ai dipendenti, come la tutela degli orari di lavoro, dei salari e l’accesso alle prestazioni sociali.
Inoltre, da adesso in poi sarà vietato licenziare coloro che operano nel settore del sesso se si rifiutano di compiere determinate attività sessuali.
Ogni stanza dovrà essere dotata di un pulsante d’emergenza che consentirà di chiamare immediatamente una persona pronta ad intervenire in caso di necessità.
Infine, chiunque possieda un night club dovrà avere una fedina penale pulita. L’impiego dei lavoratori del sesso al di fuori dei limiti stabiliti dalla legge potrebbe comportare perseguimenti per sfruttamento della prostituzione.
Questa misura fa parte dell’ampio programma di riforme avviato due anni fa, quando il Belgio è stato uno dei primi paesi al mondo a decriminalizzare il sex working e la prostituzione.
Tuttavia, fino a pochi giorni fa, coloro che svolgevano questa attività – in prevalenza donne (95%) – potevano operare solo come liberi professionisti o lavoratori autonomi.
Nonostante l’ampio consenso ottenuto in Parlamento, l’argomento del sex working come lavoro dipendente continua ad alimentare un acceso dibattito nel paese.
Sebbene la società nel complesso non sia particolarmente divisiva su questo tema, alcune associazioni femministe definite “abolizioniste” la ritengono una forma di violenza patriarcale e sfruttamento capitalistico del corpo delle donne, motivo per cui dovrebbe essere completamente vietata.
Va notato che la legge prevede che solo i sex worker residenti in Belgio con residenza fiscale possono diventare dipendenti e stipulare contratti di lavoro.
Infine, il sindacato belga dei lavoratori del sesso ha accolto con favore l’approvazione della nuova legge sullo status dei lavoratori del sesso da parte del Parlamento federale. In una dichiarazione stampa, hanno definito questa decisione un passo necessario,
Tra le sfide che il settore deve ancora affrontare, si sottolinea la necessità di fare di più per proteggere le lavoratrici del sesso prive di documenti e per aumentarne la consapevolezza, affinché possano riconoscere situazioni di sfruttamento e sapere a chi rivolgersi per chiedere aiuto.
https://www.vrt.be/vrtnws/en/2024/04/17/select-committee-gives-green-light-for-employment-contracts-for/
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