Patatine fritte, qual’ è la quantità ideale da consumare per evitare effetti collaterali.
Per comodità e poco tempo a disposizione, credo che in tanti, me compreso ne facciano uso, nei supermercati e nei frigoriferi in esposizione, ne troviamo diversi tipi. Onestamente non avrei mai pensato di mangiare una “bomba”, ma a leggere lo studio un dubbio parte.
Esiste una porzione ottimale di patatine fritte. Secondo un professore di Harvard, sì, e sarebbe limitata a un preciso e ridotto numero: 6.
Gli americani, colpiti al cuore e nello stomaco, si interrogano sul senso di consumare una tale misera porzione.
Le patatine fritte rappresentano uno sfizio difficile da rinunciare; se preparate in casa con olio di qualità e assunte sporadicamente,
non sono completamente da demonizzare, poiché come gli altri fritti ben fatti, possono stimolare le funzionalità epatiche.
Le patatine commerciali sono ben diverse e c’è il rischio concreto di eccedere nel consumo a causa della golosità.
Riguardo alle patatine fritte, è stato affermato che la porzione ideale consisterebbe in sole 6 unità; il resto andrebbe sostituito con un’insalata.
Le patatine fritte sono ricchissime di amido che viene trasformato rapidamente in zucchero nel sangue.
E’ preferibile che il piatto principale venga accompagnato da un contorno di 6 patatine e un’insalata.
Un affermazione ha suscitato scalpore tra il popolo americano abituato a consumare enormi quantità di patatine insieme a litri di bevande gassate. I consumatori hanno accusato il ricercatore di voler privarli dei piaceri della vita.
Negli Stati Uniti, le patate sono l’ortaggio più consumato anche se tecnicamente non rientrano nella categoria delle verdure.
Quando vengono fritte e mangiate in grandi quantità, non risultano salutari, anche a causa dell’alto indice glicemico.
Uno studio pubblicato negli anni scorsi sul Clinical Nutrition ha evidenziato come le patate presentino un alto indice glicemico,
associato a un incremento del rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
La ricerca ha rilevato che i partecipanti che avevano consumato patate fritte due o tre volte alla settimana,
presentavano un rischio maggiore di mortalità rispetto a coloro che assumevano le patate in modi alternativi.
La provocazione intendeva semplicemente suggerire: ridurre il consumo di patatine fritte in favore di verdure crude più salutari come appunto un’insalata o cotte ma in modo diverso dalla frittura.
Cambiare la mentalità su questo tema risulta complesso; tuttavia da noi è sicuramente più semplice.
Il nostro consiglio.
Tralasciate le 6 patatine e l’insalata; alimentatevi bene quotidianamente e ogni tanto concedetevi uno strappo alla regola degno:
una generosa porzione di patatine fatte in casa con olio buono e non riutilizzato, magari limitando leggermente il sale.
In alternativa, per contenere l’impatto glicemico, potete optare per chips alternative realizzate con altri ortaggi.
Post Views: 56