Sushi e cucina cinese fidarsi si o no: non sono un follower della cucina Cinese e Giapponese, preferisco la nostra da Nord a Sud.
Per chi frequenta i ristoranti esotici qualche consiglio, senza spaventare.
La moda esercita un’influenza anche sulle abitudini alimentari; negli ultimi anni, le cucine orientali sono entrate a far parte della nostra cultura gastronomica.
Oltre alle leggende metropolitane, è fondamentale prestare attenzione a dove e cosa si mangia, con particolare riguardo all’igiene.
È essenziale che un ristorante o un bar rispettino le normative sanitarie nella somministrazione di generi alimentari, specialmente nel caso di cibi crudi.
Prendiamo ad esempio il sushi, il cui ingrediente distintivo è il pesce crudo.
La popolarità del sushi non deriva solo dal suo sapore ma anche dalle poche calorie che apporta; una cena a base di sushi offre l’opportunità di socializzare con gli amici, mantenendo al contempo la linea.
Tuttavia, dietro questo piatto possono nascondersi alcune insidie.
Quando si consuma pesce crudo, è imprescindibile che sia stato previamente sottoposto a specifici “trattamenti” fondamentali.
È noto che nelle viscere di questi animali proliferano numerosi batteri di cui il pesce è portatore sano.
Tra questi batteri troviamo l’Anisakis, un verme dalla forma allungata e arrotolata.
In generale, la cottura elimina gran parte dei parassiti; ma come comportarsi in presenza di pesce crudo.
Un luogo comune sostiene che la salamoia o qualche ora di macerazione nel limone o nell’aceto possano eliminare i microrganismi.
Ciò non corrisponde affatto al vero. L’Anisakis riesce a sopravvivere a queste tecniche domestiche e l’alternativa più efficace per eliminarlo è rappresentata dal congelamento.
A tal proposito, è stata imposta ai ristoranti che servono pesce crudo la pratica di congelare il pesce prima della sua decongelazione.
Seguendo questa procedura si riduce drasticamente la possibilità di contrarre il parassita.
L’Anisakis si trova principalmente nelle acciughe, nelle aringhe, negli sgombri, nei merluzzi e nel pesce spada.
I sintomi dell’intossicazione da Anisakis nell’uomo sono simili a quelli provocati da un virus intestinale: vomito, diarrea e stati febbrili.
Qualora abbiate consumato sushi e riscontriate tali sintomi, rivolgetevi tempestivamente a un medico o al più vicino ospedale.
Infine, per quanto riguarda il tonno, è necessario considerare che gli accumuli di mercurio nella carne non cotta possono provocare alcuni disturbi cardiovascolari.
Il sushi e il pesce crudo possono essere consumati tranquillamente, ma con una frequenza che non superi un pasto al mese.
https://www.todis.it/blog/come-si-prepara-il-sushi-fatto-in-casa/
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