Come e quando caricare l’auto a casa: La ricarica dell’automobile elettrica presso il proprio domicilio rappresenta, senza dubbio, l’opzione privilegiata dalla maggioranza degli utilizzatori di veicoli elettrici. Tale scelta si distingue per la sua convenienza economica e semplicità esecutiva.
Tuttavia, occorre sottolineare che se si opta per la ricarica dell’automobile elettrica a casa mediante l’utilizzo del cavo fornito dal produttore, come fanno tre quarti degli utenti, il processo di ricarica non sarà ottimizzato al massimo delle sue potenzialità. In effetti, esso richiederà più tempo rispetto all’utilizzo di un punto di ricarica specificamente concepito per i veicoli elettrici.
Questa mancanza di ottimizzazione comporterà anche una maggiore dispersione energetica, specialmente attraverso la dissipazione termica. Infine, in alcuni casi l’utilizzo di una presa elettrica convenzionale può rivelarsi addirittura pericoloso.
Caricare l’auto elettrica a casa, qualora l’impianto elettrico domestico sia obsoleto, le prese potrebbero risultare inadeguate a trasportare la corrente necessaria per caricare una batteria. Pertanto, è vivamente consigliato fare uso del cavo convenzionale principalmente per le ricariche occasionali, ad esempio quando ci troviamo fuori casa.
Nel caso in cui si desideri procedere alla ricarica dell’automobile elettrica presso il proprio domicilio, la soluzione ideale consiste nell’installazione di un apposito punto di ricarica.
A seconda delle risorse finanziarie a disposizione, è possibile optare tra una presa di ricarica rinforzata per veicoli elettrici, progettata per erogare una maggiore potenza senza compromettere l’integrità del proprio impianto domestico, una colonnina di ricarica tradizionale simile a quelle presenti in spazi pubblici o ancora una Wallbox appositamente concepita per un uso residenziale ottimizzato. L’installazione di un punto di ricarica per veicoli elettrici presso la propria abitazione comporta un considerevole investimento superiore ai 1.000 euro.
Tuttavia, è possibile beneficiare di crediti d’imposta qualora si proceda all’installazione di un punto di ricarica domestico.
Nel caso in cui si viva in un condominio, è importante sottolineare che si ha diritto ad ottenere un accesso alla presa, ossia si può richiedere all’amministratore la disponibilità di un terminale accessibile, ad esempio nel parcheggio del palazzo. Un’altra modalità per ridurre i costi consiste nella scelta di una Wallbox che, come suggerisce il nome stesso, viene installata a parete. Le Wallbox sono disponibili con livelli di potenza compresi tra i 3,7 e i 22 kW. A seconda della marca e del modello prescelti, possono avere costi variabili nell’ordine delle centinaia di euro. Un ulteriore vantaggio offerto dalle Wallbox consiste nella loro standardizzazione: ad esempio consultando informazioni relative ad alcuni modelli di veicoli elettrici Citroën, è possibile reperire dati sui tempi di ricarica relativi ai diversi modelli di Wallbox.
Infine, indipendentemente dalla modalità utilizzata, è importante tenere in considerazione anche l’orario scelto per procedere alla ricarica.
Qualora si disponga di una tariffa con fasce orarie differenziate, si consiglia vivamente di effettuare la ricarica durante le ore notturne. Alcuni fornitori energetici offrono addirittura offerte speciali destinate ai proprietari di veicoli elettrici.
L’utilizzo di stazioni di ricarica programmabili o Wallbox rappresenta un valido metodo per garantire che la ricarica avvenga durante la notte senza dover interrompere il sonno al fine di collegare l’automobile.
Una volta che il sistema di ricarica sarà stato finanziato,
i costi relativi alla ricarica dell’automobile elettrica varieranno a seconda del consumo del veicolo stesso, oscillando tra 1,5 e 4 euro ogni 100 chilometri percorsi. In confronto, un veicolo a combustione interna comporterà costi compresi tra i 6 e i 9 euro ogni 100 chilometri percorsi.
Goletta Verde
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