Lupi e comune di Alpago (Belluno) troppi attacchi abbattiamoli ….Di tanto in tanto ci imbattiamo in qualche politico, desideroso di acquisire visibilità come nel caso del Trentino,
che intende intraprendere azioni contro gli animali, i quali hanno il pieno diritto di vivere nei boschi e svolgere le proprie attività. Potremmo definirlo, il solito…”S”
Gli ultimi sei agnelli sono stati prede del lupo durante la notte tra venerdì e sabato, presso un allevamento nel comune di Alpago Belluno.
Il presidente della Cooperativa Fardjma, si mostra sconsolato e afferma che ormai è inutile parlare di questa situazione poiché nulla cambia.
L’allevatore colpito dall’ultima incursione, ironicamente sorride,
e afferma che le misure di dissuasione proposte, come il lancio di pallini di gomma, sono inefficaci come sparare con una pistola ad acqua contro il sole.
L’assessore regionale all’Agricoltura del Veneto, reagisce in modo deciso e chiaro.
Afferma che bisogna essere onesti nel dire che le misure di protezione adottate finora,
e la dissuasione stessa non sono sufficienti per preservare le greggi dai lupi o da altri grandi carnivori.
L’assessore sostiene che sia necessario un intervento importante a livello europeo affinché sia possibile abbattere i lupi in casi particolari e selezionati,
quando i numeri sono elevati. Inoltre, sottolinea la necessità di consentire anche abbattimenti privati. Tuttavia, rileva che in Italia ciò non avviene perché l’Ispra,
l’ente responsabile della valutazione e del conteggio degli animali sul territorio, fornisce dati inaccurati dal nostro punto di vista.
Nella sola provincia di Belluno potrebbero essere presenti tra 20 e 25 bracchi di lupi. Il presidente dei dieci distretti di caccia del Bellunese, ipotizza che con le prossime nascite si potrebbe arrivare a una presenza di 250 o forse addirittura 300 lupi. La Provincia e la Prefettura di Belluno hanno richiesto al Ministero dell’Ambiente la possibilità di utilizzare misure di dissuasione contro i lupi “confidenti” in tutto il territorio provinciale.
Queste misure prevedono l’uso di proiettili di gomma quando cani maremmani, allarmi acustici e illuminazione non sono sufficienti per allontanare i lupi.
Il prefetto spiega che negli ultimi mesi ha ricevuto segnalazioni da sindaci preoccupati per la presenza dei lupi nei loro territori.
Pertanto, ha coinvolto la Provincia, competente nel controllo del lupo su delega della Regione, per mettere a punto un calendario di incontri sul territorio e un vademecum con le linee guida da seguire per evitare di attirare i lupi vicino ai centri abitati.
Riconosce che la percezione di insicurezza causata dai lupi che si avvicinano alle case è legittima e comprensibile e spesso deriva dalla mancanza di informazione.
È importante ricordare che il lupo è una specie “particolarmente protetta” secondo la legge (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”) e “sottoposta a tutela rigorosa” secondo la direttiva Habitat.
Ciò significa che è assolutamente vietato catturare, uccidere o disturbare i lupi.
Tuttavia, sono possibili interventi in deroga ai divieti per prevenire danni comprovati alle attività produttive e nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica.
Gli interventi in deroga devono essere autorizzati preventivamente dal Ministero dell’Ambiente, previa consultazione dell’Ispra.
L’assessore afferma che la Regione ha già adottato tutte le misure possibili utilizzando la normativa attuale.
Sottolinea che sono stati offerti incentivi per l’acquisto di reti al fine di proteggere gli animali bovini, caprini e ovini.
Pertanto, ritiene che l’unica soluzione da considerare ora sia l’abbattimento dei lupi poiché non si sa quanto la dissuasione sia efficace.
Una triste foto della crisi climatica (L’Orso Polare)
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