Ottobre 5, 2024

Benessere lavorativo salute mentale stress

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Produttività e benessere lavorativo rischio salute mentale e stress

Benessere lavorativo salute mentale stress. Se ne parla da tanto, ma a tante aziende e amministrazioni non interessa per niente, infatti si osserva una crescente carenza di serenità tra le donne e gli uomini che operano all’interno delle imprese italiane.

Un Report del Servizio di supporto psicologico di una società di consulenza per il benessere organizzativo, lancia un’allerta: sul luogo di lavoro, sono spesso presenti condizioni che costituiscono “fattori di rischio” per la salute mentale.

In una ricerca le persone che si sono rivolte agli psicologi e lavoratori ha segnalato momenti di stress eccessivo, il 55% ha lamentato un malessere legato all’ansia e il 25% ha manifestato uno stato depressivo.

Quando parliamo di fattori di rischio, in riferiemento a fenomeni che attualmente non superano ancora i livelli critici ma potrebbero svilupparsi in futuri disturbi mentali più gravi, causando sofferenza sia a livello individuale che organizzativo.

La maggior parte dei professionisti appartenenti a imprese medio grandi si è rivolta agli psicologi per motivi personali, familiari o relazionali e per questioni legate al lavoro.

Nel caso dei disagi derivanti dall’ambiente lavorativo, il 50 % ha avuto problemi relazionali, e ha sperimentato un senso di malessere, e qualcuno ha affrontato momenti di crisi in seguito a cambiamenti.

Le tendenze descritte sono confermate dai primi dati disponibili.

Tra le questioni aperte negli ambienti professionali, vengono segnalati problemi di comunicazione interna, difficoltà nella conciliazione tra vita privata e lavoro e la gestione di cambiamenti organizzativi come nuove nomine o modifiche nel management. Questi fenomeni possono rappresentare costi nascosti reali: le persone hanno bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti e non rispettare tale necessità potrebbe rallentare l’operato delle aziende.

È noto che il benessere psicologico influisce sulla produttività e

solitamente l’azienda non presta sufficiente attenzione al benessere psicofisico dei propri dipendenti.

Di fronte a fenomeni come le “grandi dimissioni” o la difficoltà che alcune imprese incontrano nel trattenere professionisti qualificati,

è importante sapere che, soprattutto per le giovani generazioni, un ambiente di lavoro positivo non solo in termini di retribuzione è diventato uno dei criteri più importanti, e con una maggiore attenzione da parte dei dipendenti alla durata dell’orario di lavoro.

Il benessere e la produttività in ufficio, non riguarda solamente l’aspetto emotivo.

Molte preoccupazioni dei lavoratori sono legate ai figli, alle persone care che si ammalano o all’assistenza agli anziani genitori: pertanto, è necessario investire in un welfare aziendale che compensi le carenze dei servizi sociali, attraverso una prospettiva di benessere integrato.

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