Ottobre 2, 2024

Turismo e ghiacciai che spariscono

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Turismo e ghiacciai che spariscono

Turismo e ghiacciai che spariscono. Un diamante è per sempre, mentre un ghiacciaio purtroppo non lo è.

Per questa ragione, si sta sviluppando un turismo che ha come destinazione i territori minacciati dai cambiamenti climatici, i quali in un futuro più o meno prossimo potrebbero non essere più visibili.

Secondo una ricerca pubblicata l’anno scorso la metà dei ghiacciai del Pianeta si scioglierà entro il 2100,

anche nel caso in cui riuscissimo a raggiungere gli Obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Esiste un aspetto paradossale nell’esplorare attrazioni destinate a scomparire: i turisti che visitano questi luoghi possono contribuire ulteriormente al loro deterioramento.

Ogni viaggio aumenta il nostro impatto sull’ambiente, soprattutto nei territori vulnerabili;

eppure, questi visitatori, sebbene siano consapevoli delle conseguenze dei cambiamenti climatici, considerano comunque necessario intraprendere tali viaggi.

La promozione di questo tipo di turismo appare ancora più contraddittoria:

l’economia delle aree circostanti ai ghiacciai si basa generalmente su di essi e la loro estinzione ne ridurrebbe considerevolmente l’attrattività.

Il “last-chance tourism” ci invita a riflettere su come percepiamo il dinamismo dei paesaggi che amiamo e delle specie a noi care.

Non abbiamo il lusso del tempo; poiché il ritmo dei cambiamenti climatici ci impone di analizzare le conseguenze degli stessi e di adattarci in tempi ragionevolmente brevi.

La meraviglia davanti a panorami mozzafiato e la consapevolezza che i nostri nipoti potrebbero non avere l’opportunità di osservarli,

così come il confronto tra lo stato attuale di un ghiacciaio e quello di molti anni fa,

possono contribuire ad aumentare la comprensione della gravità della situazione presso un numero crescente di persone e forse spingerle a modificare i propri comportamenti rendendosi più rispettose verso l’ambiente.

Diventare più consapevoli del proprio impatto ambientale non implica necessariamente una volontà automatica di cambiare le proprie abitudini.

Oggi la tecnologia può offrire alternative valide in alcuni casi.

Oltre alla possibilità di visitare virtualmente qualsiasi luogo del Pianeta senza doversi spostare fisicamente troppo lontano,

sarebbe possibile realizzare mostre ed installazioni interattive in aree meno vulnerabili, consentendo fruizioni ripetute nel tempo.

La citizen science può ulteriormente supportarci: osservazioni naturalistiche potrebbero incrementare il senso di connessione con l’ambiente naturale ovunque ci si trovi e magari ispirare le persone stesse.

È importante sottolineare come la crisi climatica renda i ghiacciai sempre più pericolosi,

a causa della maggiore presenza di crepacci e dell’aumentata frequenza di frane e valanghe.

A volte occorre arrivare sull’orlo della perdita affinché le persone riconoscano appieno ciò che è prezioso; talvolta il valore intrinseco delle cose coincide proprio con ciò che può condurre alla loro scomparsa.

Ghiacciaio Marmolada in coma irreversibile

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