Rifiuti elettronici. Nonostante il calo demografico, nel nostro Paese il numero di persone connesse a Internet continua a rimanere elevato.
Allo stesso modo, non diminuisce l’utilizzo degli smartphone e, conseguentemente, la produzione di rifiuti elettronici.
In media, gli utenti restano connessi per circa sei ore al giorno, di cui due dedicate ai social media.
Il 98% degli italiani naviga tramite smartphone, mentre la restante percentuale preferisce utilizzare computer e laptop.
L’uso dei dispositivi rimane quindi essenziale per interagire con gli altri e per mantenersi aggiornati sugli eventi globali.
È da comprendere quali misure siano adottate per migliorare la sostenibilità ambientale di questi strumenti.
Il Global Digital offre un quadro altamente rappresentativo delle abitudini digitali degli italiani negli ultimi anni.
A seguito della pandemia da Covid-19 in particolare, la società ha mostrato una crescente dipendenza dalla rete e dai dispositivi digitali. La necessità di “socialità” è diventata indissolubile dall’esigenza di possedere uno smartphone, poiché è attraverso questo strumento che si può interagire con gli altri.
I dati dimostrano che sono ben 42 milioni le persone attive sulle piattaforme social; tra queste, cresce costantemente il numero di utenti che le utilizzano per incontri virtuali e dialoghi.
In riferimento ai cosiddetti RAEE, acronimo che identifica i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Secondo il rapporto annuale del Centr RAEE, nel 2023 la dispersione dei rifiuti elettronici da parte dei cittadini ha superato la crescita della raccolta; i volumi avviati a corretto riciclo si attestano infatti intorno alle 370.000 tonnellate.
Tra le cause di questa situazione vi sia spesso la mancanza di centri di raccolta sul territorio, ciò che risulta maggiormente carente è un’efficace campagna di sensibilizzazione sull’argomento.
Per cercare di contenere l’inquinamento ambientale e la dispersione dei rifiuti elettrici ed elettronici stanno emergendo i cosiddetti “eco-smartphone”, case produttrici di smartphone iniziano ad inserire nella loro offerta prodotti green realizzati con materiali interamente o quasi riciclati.
In questa direzione si stanno muovendo anche le istituzioni europee: la direttiva relativa al caricabatteria standardizzato.
La porta USB tipo C diventerà obbligatoria per una vasta gamma di dispositivi elettronici come telefoni cellulari, tablet e cuffie.” Una misura simile non solo faciliterà i consumatori grazie alle semplificazioni introdotte ma comporterà soprattutto una significativa riduzione dei rifiuti elettronici prodotti.
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