Ottobre 1, 2024

Abbigliamento e rifiuti tessili novità

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Abbigliamento e rifiuti tessili novità

Il riciclo dei rifiuti tessili, comprendente abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa, sarà presto al centro di una significativa novità.

La responsabilità del produttore per il riciclo dei prodotti immessi sul mercato.

Questo principio è stato introdotto a livello europeo e l’Italia si appresta ad adottarlo in vari settori, e nell’abbigliamento.

Pertanto, è in arrivo un decreto che definirà i soggetti coinvolti nella catena del riciclo,

delineando i loro obblighi e imponendo regole ai Consorzi di imprese già pronti ad agire ma attualmente impossibilitati a causa della crescita del mercato dei rifiuti.

Il Decreto che dovrà introdurre nel settore tessile/abbigliamento, la responsabilità estesa del produttore.

Una volta approvato, diventerà operativo per l’intero comparto tessile nazionale, imponendo obblighi e procedure volti a garantire il riciclo dei prodotti.

Ma cosa implica concretamente tale responsabilità estesa del produttore.

Il principio della Extended Producer Responsibility, mira a rafforzare il riutilizzo, la prevenzione, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti.

Prevede che in un determinato settore il produttore di un oggetto d’uso sia responsabile del finanziamento e dell’organizzazione della raccolta dei rifiuti associati.

In particolare, copre le attività relative alla preparazione per il riutilizzo, al riciclaggio e al recupero dei rifiuti derivanti da quel prodotto; nel caso specifico, dai tessili.

Il produttore avrà la possibilità di istituire un proprio sistema di gestione dei rifiuti “in forma collettiva o individuale” e dovrà creare una rete di raccolta dei rifiuti tessili su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con gli enti competenti.

A tal fine verrà istituito un contributo ambientale dovrà incentivare l’innovazione orientata verso modelli di economia circolare.

Pertanto si richiede ai produttori il mondo della moda e dell’industria tessile in generale già avanzato in termini di sostenibilità di sviluppare, produrre e commercializzare prodotti idonei al riutilizzo e alla riparazione.

Contenenti materiali riciclati ed essendo tecnicamente durevoli e facilmente riparabili, integrando principi economici improntati alla circolarità.

Riguardo all’ eco-progettazione verrà imposto l’impiego di fibre tessili naturali biocompatibili ed eliminazione componenti o sostanze nocive anche relativamente alle microplastiche disperse nell’ambiente.

Inoltre si può intervenire riducendo difetti qualitativi che spingono i consumatori a disfarsi del prodotto stesso.

Si promuove anche l’utilizzo di tecniche miste nella lavorazione delle fibre che favoriscano adattabilità a usi multipli nonché riparabilità.

La produzione nel settore moda, tradizionalmente in espansione ha raggiunto nel 2023 ben 480.000 tonnellate di rifiuti ed è in netto aumento da oltre dieci anni.

L’immagine complessiva offre uno scenario dove le opportunità migliorative riguardanti la circolarità del prodotto sono ampiamente perseguibili.

Scelte green nella gestione interna potrebbero apportare benefici sia sotto forma riduzione degli impatti ambientali sia migliorando l’immagine green delle aziende produttrici.

Rifiuti elettronici riciclo e smartphone

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