Tra i numerosi siti da visitare, l’Ospedale Partigiano di Franja a Cerkno, in Slovenia. Situato in una gola tra cascate, e sentieri stretti, con ponti di fortuna questo luogo è rimasto intatto sin dall’inizio della guerra. La sua accessibilità non è agevole e il percorso risulta impegnativo, pertanto non è consigliato a coloro che presentano difficoltà motorie.
Questo ospedale rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella storia, tralasciando questioni politiche e appartenenze. Qui tutto è stato preservato intatto: dagli strumenti chirurgici improvvisati alla sega da albero utilizzata per amputazioni, di braccia e gambe.
Il principale compito dell’assistenza infermieristica partigiana era garantire cure immediate ai feriti e trasferirli in luoghi sicuri e ben nascosti.
Gli anni compresi tra il 1941 e il 1945 furono segnati dalla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale le persone in Europa e nel mondo si unirono contro il fascismo e il nazismo per riconquistare la pace. Anche in Slovenia si sviluppò un movimento di resistenza; particolare fu l’organizzazione di una rete di ospedali partigiani segreti.
L’occupante, negando ai partigiani lo status di esercito regolare, non esitava ad uccidere anche i feriti e i malati.
Al fine di proteggere i più deboli dai soldati nemici, i partigiani costruirono ospedali nelle foreste più remote, nelle profondità delle grotte e in altri luoghi difficili da individuare e raggiungere.
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