Le industrie alimentari è risaputo da tantissimo tempo utilizzano su additivi alimentari emulsionanti, per dare maggior gusto, e consistenza, per poter presentare e conservare i prodotti.
Tuttavia sono numerosi i dati che indicano come l’uso esteso di questi additivi si associ a un aumentato rischio di sviluppare obesità, malattie cardiovascolari, cancro.
A queste informazioni si sono recentemente aggiunte le conclusioni arrivate da uno studio condotto in Francia,
che suggeriscono un possibile collegamento fra consumo di additivi alimentari e comparsa del diabete.
L’ipotesi fatta è che gli emulsionanti possano modificare le caratteristiche della flora batterica intestinale
il “microbiota”, attivando così un processo infiammatorio che porta ad alterazioni metaboliche.
I dati usciti dalla ricerca raccolti sono stati catalogati studiando la qualità la quantità un’ampia gamma di prodotti ultra processati.
Cioccolatini e cioccolato, gelati industriali, biscotti, prodotti di pasticceria, prodotti ortofrutticoli cereali, prodotti del latte e caseari,
maionese, varie qualità di oli e sciroppi, consumati dai partecipanti volontari all’ indagine alimentare sui prodotti.
Gli emulsionanti incriminati di aumentare il rischio di diabete comparso nell’1% dei soggetti analizzati appartengono a 7 diversi gruppi,
Identificati con le sigle E407, E340, E472e, E331, E412, E414 e E415, contenuti principalmente in frutta e verdure.
Ultra-processate in scatola o sciroppate , torte e biscotti, prodotti lattiero-caseari, cibi di solito percepiti come sani.
Per poter stabilire un sicuro rapporto di causa effetto occorrono altre conferme, anche perché la frequenza di casi di diabete diagnosticati è bassa rispetto alla grandezza del campione analizzato e alla durata dello studio.
A questo punto è utilissimo raccomandare, a tutte le persone attente alla propria salute,
di limitare in maniera decisa il consumo di alimenti che vengono processati dalle industrie dolciarie e alimentari in genere, preferendo cibi freschi, prodotti venduti nelle proprie zone di residenza, e a km zero.
Un semplice aiuto può venire anche dalla lettura attenta delle etichette degli alimenti, cosa che consigliamo sempre ai nostri pazienti diabetici.
Questi dati, se confermati da ulteriori studi, potrebbero portare a una revisione dei livelli giornalieri di consumo attualmente consentiti per gli emulsionanti, ampiamente diffusi nell’industria alimentare.
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