Settembre 21, 2024

Le Isole Canarie troppo turismo la protesta

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Le Isole Canarie troppo turismo la protesta

La crescita insostenibile del turismo, combinata con la speculazione immobiliare e un’elevata presenza di residenti stranieri, sta mettendo a dura prova la stabilità delle Isole Canarie.

La meta ambita da molti per il sole e il mare, anche durante la stagione invernale, ha accolto lo scorso anno circa 14 milioni di turisti attratti dal clima temperato e costantemente soleggiato. Questi numeri risultano sproporzionati rispetto alla popolazione totale delle isole, che conta 2,2 milioni di abitanti.

I servizi pubblici e gli ecosistemi sono al limite della sostenibilità. La situazione è denunciata dal collettivo Le Canarie sono esauste, promotore di una massiccia protesta che ha visto sfilare decine di migliaia di persone a Santa Cruz de Tenerife, Fuerteventura, Valverde Santa Cruz de La Palma.

Diverse organizzazioni ambientaliste come Greenpeace, WWF, Ecologisti in azione, Amici della Terra, hanno partecipato alle manifestazioni.

Sei giorni prima delle marce, undici attivisti del collettivo hanno intrapreso uno sciopero della fame a oltranza per esercitare pressione sulle autorità affinché affrontino una situazione divenuta insostenibile.

Nelle Isole Canarie il turismo insostenibile non copre i costi degli affitti.

Un tempo il turismo aveva contribuito a sollevare l’arcipelago da una condizione di povertà estrema verso una rapida crescita economica.

Tuttavia, la crescente popolarità turistica sta diventando problematica: le isole sono sovraffollate, i servizi sono sottoposti a forte stress e l’ambiente ne risente. Il progetto riguardante due nuovi villaggi turistici di lusso a Tenerife ha scatenato l’esplosione delle proteste.

Da un lato rappresenta l’ennesima speculazione edilizia; dall’altro segna un ulteriore passo verso uno «sviluppo suicida» del settore turistico.

Gli abitanti sono stanchi e richiedono interventi istituzionali volti a tutelare le isole mediante una moratoria sul turismo;

una nuova tassa ambientale per i visitatori; ed una regolamentazione degli alloggi finalizzata alla protezione della popolazione locale.

I benefici derivanti dal turismo sono stati rapidamente superati dai suoi costi sociali ed ambientali.

Nell’arcipelago la considerevole presenza straniera e l’assenza di regolamentazione negli investimenti immobiliari stanno causando un aumento vertiginoso dei prezzi delle case.

L’eccessiva quantità di visitatori rispetto agli abitanti ufficiali sta esaurendo le risorse disponibili mentre gli introiti esteri aumentano ma i salari dei lavoratori rimangono tra i più bassi in Spagna.

Lo sviluppo turistico si sta rivelando problematico anche al di fuori delle Isole Canarie.

A Barcellona si sta affrontando la peggiore siccità della recente storia mentre strutture turistiche come gli alberghi con piscine sembrano essere esenti da qualsiasi forma di regolamentazione secondo quanto riferito dai residenti.

La mobilitazione si estende su tutto il territorio spagnolo

Nel frattempo anche Minorca ha assistito a manifestazioni simili; successivamente è stata la volta d’Ibiza. Tenerife versa in condizioni critiche dopo aver subito una grave carenza idrica.

La situazione abitativa diventa sempre più complessa per i residenti: le Canarie occupano infatti il quarto posto fra le comunità autonome spagnole riguardo ai prezzi al metro quadro degli affitti.

Gli stipendi restano tra i più bassi 1.630 euro mensili

Da considerare che nei territori delle Canarie il problema non riguarda solo turisti occasionali ma anche un crescente numero di residenti stranieri, che ora costituiscono circa quindici percento della popolazione censita: circa trecentoventimila individui provenienti principalmente da Germania, Italia e Regno Unito.

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