Ogni anno, vengono presentati i risultati e la classifica dei paesi più felici.
Le nazioni nordiche, come Finlandia e Danimarca, occupano frequentemente le posizioni di vertice.
E’ preferibile nascere in Finlandia. Coloro che risiedono nei paesi meridionali non sono felici.
Non è esattamente così. I luoghi in cui le persone mostrano maggiore felicità sono oggetto di studi costanti.
I risultati di tali ricerche devono essere interpretati con cautela poiché ciò che ci rende felici è determinato, almeno in parte, dalla nostra cultura.
L’analisi pubblicata annualmente va oltre la semplice classificazione dei paesi più felici.
Il rapporto si basa sui dati forniti dal sondaggio globale e sull’analisi condotta da esperti del benessere a livello internazionale.
140 nazioni partecipano al sondaggio che utilizza vari indicatori quali servizi pubblici, sostegno sociale, reddito, salute, libertà, generosità e assenza di corruzione.
Il report evidenzia come una combinazione complessa di diversi fattori possa delineare una correlazione tra la felicità e vari comportamenti.
Nei Paesi dove le persone sono maggiormente inclini al volontariato si osserva una tendenza a livelli più elevati di felicità. Il Paese in cui gli under 30 sono più felici è la Lituania mentre per gli over 60 il primato spetta alla Danimarca.
E’ emerso che i boomer (nati prima del 1965) risultano mediamente più felici rispetto ai millennial (nati tra il 1980 e la metà degli anni Novanta).
La verità è che la felicità rappresenta un cocktail così complesso da rendere difficile misurarla.
Ciò che per alcuni può costituire una definizione di felicità non necessariamente lo è per altri.
In Danimarca il termine “Lykke” designa uno stato di benessere legato alle piccole cose quotidiane.
Nelle lingue tedesca, russa o francese i termini equivalenti alla felicità hanno significati più profondi e pertanto cambia anche l’interpretazione stessa del concetto di essere felici.
La Finlandia conferma il suo primo posto per il settimo anno consecutivo.
In finlandese “Onni” rappresenta un concetto legato alla beatitudine e alla tranquillità; qui felicità non equivale ad allegria ma piuttosto a uno stato di vita serena privo di problemi e difficoltà.
In sintesi, la classifica si fonda su una media triennale relativa alla valutazione della qualità della vita delle varie popolazioni coinvolte nello studio.
Esperti provenienti da diversi ambiti tentano di spiegare le differenze tra i paesi nel corso del tempo avvalendosi dell’utilizzo di indicatori come PIL pro capite, aspettativa di vita media, supporto sociale percepito, libertà individuale, generosità ed esperienza soggettiva riguardo alla corruzione.
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