La memoria del gusto riveste un’importanza fondamentale nella nostra alimentazione, e prende il nome di Comfort Food, ovvero quegli alimenti a cui ricorriamo in momenti di nostalgia o bisogno emotivo.
Non esiste una sola tipologia di comfort food: ciascuno ha la propria lista di cibi preferiti ai quali si rivolge nei momenti difficili.
Si tratta di piatti che gratificano, rassicurano e placano l’anima.
Da italiani doc, il nostro comfort food può consistere nel ragù della nonna, nella crostata preparata dalla mamma, nelle polpette della zia.
Ma anche in una coppa abbondante di gelato servita nella gelateria frequentata durante l’infanzia o nella pizza alla teglia della rosticceria in piazza.
Sapori sicuri e inconfondibili, ricette familiari tramandate di generazione in generazione alle quali ci rivolgiamo per colmare le mancanze emotive,
magari per affrontare situazioni di stress sia fisico che mentale.
Spesso preferiamo gustare questi cibi sul divano, a letto, possibilmente davanti alla televisione.
Con il passare degli anni, il nostro palato e la nostra memoria evolvono e si arricchiscono con nuove esperienze culinarie.
Il cibo acquisisce non solo un significato legato al piacere ma anche un valore associato alla consapevolezza nell’acquisto alimentare.
La spesa quotidiana si plasma secondo le nostre scelte: vi sono coloro che cercano prodotti a chilometro zero.
Chi opta esclusivamente per articoli biologici, chi abbraccia il veganesimo e chi ogni tanto decide di concedersi un’eccezione alla regola.
Quando ci troviamo stanchi, malati o lontani da casa, è frequente desiderare un piatto dell’infanzia.
Un sapore familiare e semplice; che si tratti della pasta al sugo preparata in un certo modo o delle frittelle dal sapore irripetibile del focolare domestico.
La risposta è semplice: la nostra mente lo brama perché lo conosce bene e lo associa a ricordi piacevoli e confortanti.
Risulta evidente perché la crostata della mamma abbia il potere di rilassare la mente e farci sentire più protetti.
Esistono alimenti che influiscono positivamente sull’umore in modo naturale poiché favoriscono il rilascio di endorfine, dopamina e serotonina.
Esempi ne sono le mandorle e il cioccolato fondente che contribuiscono naturalmente a ridurre lo stress e a promuovere il relax.
Nel caso del comfort food, tale valore si raddoppia grazie alla sua capacità d’influenza sull’umore,
attraverso l’aspetto emotivo, richiamando esperienze positive del passato come i piatti dell’infanzia.
Alcuni comfort food risultano essere universali; ci sono cibi capaci di coccolare lo spirito e calmare l’anima nei quali sicuramente tutti più o meno ci riconosciamo, pane con prosciutto; ciambelline al vino; pasta al ragù; uovo sbattuto; lasagna.
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