L’abbigliamento nei locali pubblici, nei negozi, per le strade e persino nelle chiese, nelle località di vacanza, ormai si possono trovare persone vestite nei modi più assurdi e indecorosi, per fortuna i sindaci li sanzionano.
L’eleganza si riscontra anche in spiaggia, quando tutti si sentono più liberi di osare con l’ abbigliamento.
Comunque l’eleganza segue sempre gli stessi eterni canoni:
la semplicità, la sobrietà e il senso estetico. Queste qualità sono fondamentali per non sprecare la bellezza delle persone o dei luoghi.
Durante l’estate, soprattutto al mare, spesso trovi persone incuranti di ogni regola di eleganza, che si abbandonano a uno stato di trascuratezza indecorosa.
Ciò è frutto di una certa indifferenza verso gli altri e della perdita del buongusto, se non addirittura della decenza più elementare.
Ecco quindi il popolo del “costume dappertutto”, che gira liberamente con un semplice bikini o un due pezzi, senza nemmeno pantaloni, come se fossero sempre in spiaggia.
Questa situazione ha portato molte amministrazioni comunali a dover ricorrere alle multe per preservare la decoro e la decenza delle loro città.
Persone che non mostrano tregua nella loro arroganza: entrano ed escono dai bar, dai ristoranti, dagli uffici pubblici e persino dalle chiese in costume da bagno.
E questi comportamenti non dipendono certo dal reddito; ci sono persone semplici che sanno essere sobrie anche durante l’estate, così come ci sono persone ricche che si sentono autorizzate a mostrarsi seminude come se fossero nella privacy delle proprie case.
Questa situazione ha costretto le amministrazioni locali a intervenire.
Un esempio emblematico è quello di Tropea, in Calabria. Questo luogo incantevole è stato deturpato nel corso degli anni dalla speculazione edilizia ed è diventato ostaggio, durante l’estate, della cattiva estetica.
Girano ovunque in costume da bagno, a torso nudo e sudati, come se fossero i padroni assoluti della cittadina. A questo punto vengono identificati, denunciati e multati con sanzioni che vanno da 125 a 500 euro. È un importo elevato? Sicuramente.
Ci sono anche personaggi noti nell’universo delle star, che si muovono tra cinema, televisione e pubblicità.
Spesso, sono i primi a mostrare comportamenti “particolari”.
Cindy Crawford, una delle cinquanta donne più belle del mondo, ha avuto l’infelice idea di posare come testimonial per un’azienda di bikini e ha scelto il modello peggiore: un bikini microscopico con le stelle e le strisce dei colori della bandiera americana.
Un perizoma da spiaggia. Purtroppo molte donne imitano questo modello indossando frammenti di tessuto che lasciano scoperte le parti più interessanti e sexy del corpo femminile invece di coprirle adeguatamente.
La fantasia dei colori spazia dal leopardato al fucsia fluorescente. I bikini diventano sempre più piccoli fino a diventare una sorta di nuovo modello chiamato V-kini, che non lascia spazio alla fantasia degli ammiratori nemmeno per un attimo. Buona vacanza.
Lignano vietato indossare il bikini nelle vie cittadine
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