Addormentarsi specialmente durante i pomeriggi afosi dell’estate, può accadere che si verifichi una sensazione di stanchezza, comunemente chiamata pisolini da svegli.
Nonostante il controllo che possiamo esercitare sulla nostra pausa riposante, è un fatto comprovato che ci addormentiamo involontariamente senza nemmeno accorgercene.
Studi sul cervello dimostrano che a volte alcune zone del cervello, non coinvolte nelle attività in corso, entrano in uno stato di “blackout”.
Ossia brevi episodi di sonno, mentre il resto del cervello rimane sveglio.
In un esperimento riportato dalla rivista Nature Communications, un gruppo di ricercatori ha assegnato volontariamente a alcuni partecipanti un compito noioso:
premere continuamente un tasto del computer per un’ora quando compariva un nuovo numero sullo schermo, ad eccezione del numero 3.
Era evidente che le persone coinvolte avrebbero presto lavorato in modalità automatica, commettendo numerosi errori.
I soggetti sperimentali commettevano errori in due modi distinti: o perché premevano il tasto troppo rapidamente o perché semplicemente se ne dimenticavano.
Si è scoperto che nel primo caso accadeva quando la noia della situazione consentiva alle onde lente del sonno di penetrare nella corteccia frontale del cervello,
responsabile del controllo e dell’inibizione delle risposte impulsive.
Al contrario, quando il sonno si manifestava nelle aree posteriori del cervello, deputate alla ricezione delle informazioni dall’ambiente, i volontari sperimentavano momenti di confusione e non premevano il pulsante.
La noia può quindi essere considerata una forma di sonno parziale.
Le brevi pause involontarie si verificano più frequentemente in caso di mancanza di sonno, ma possono comunque manifestarsi in qualsiasi momento.
Il sonno localizzato nel cervello mette temporaneamente in pausa alcune reti neurali, senza tuttavia causare un completo addormentamento, permettendoci così di reagire tempestivamente in caso di emergenza.
Questa capacità di dormicchiare o addormentarsi, da svegli sarebbe un’eredità lasciataci dai nostri antenati,
che potevano riposarsi senza cadere vittime degli animali feroci. Desideriamo rispettare il ritmo dettato dalla natura.
Non ci resta che seguirlo a occhi chiusi.
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