L’Agenzia delle Entrate lancia un allarme riguardo alla sicurezza digitale.
L’Agenzia delle Entrate si rivolge ai cittadini, invitandoli cortesemente ad ignorare i messaggi di posta elettronica inviati utilizzando il nostro logo e a non fornire in alcun caso dati personali sensibili o, ancor meno, numeri di conti correnti.
Nonostante l’esistenza del Registro pubblico delle opposizioni, sono ancora numerosissime le telefonate che cercano di ottenere il consenso per l’adozione di piattaforme telematiche per la negoziazione di titoli. E non solo.
Come spesso accade, spiega l’Agenzia, i pirati informatici assumono la nostra identità e, tramite email, richiedono ai malcapitati contribuenti il pagamento di imposte non dovute.
I segni distintivi dell’inganno consistono in importi casuali ed elevati, prospetti di calcolo fiscale stabiliti dallo Stato italiano.
In particolare, continua a spiegare l’Agenzia, viene chiesto alle vittime di versare entro breve termine le somme relative a queste fantomatiche imposte.
Non è semplice comprendere se ci si trovi davanti ad un criminale informatico.
Ci sono alcune indicazioni generali. “Nello schema ‘malevolo'”, spiega l’Agenzia,”potrebbero rientrare anche false comunicazioni telefoniche provenienti sia da numeri italiani che esteri (ad esempio, con prefisso +44) e l’invio al contribuente documenti falsificati ad hoc, caratterizzati da loghi dell’Agenzia delle Entrate, prospetti di calcolo e finte cartelle esattoriali.
Potrebbero essere presenti anche firme di figure apicali, anche di altre amministrazioni.
E spesso si riscontrano errori grammaticali, punteggiatura errata ed omissioni nel testo.
Inoltre, vengono fatte minacce riguardanti il coinvolgimento di un ente preposto al recupero crediti o l’iscrizione al ruolo.
Infine, viene imposto un termine finale e un senso generale di urgenza.
L’allarme che si vuol passare ai contribuenti e ai cittadini, è quello di valutare con la massima attenzione:
Qualora riceviate email, vi invitiamo cortesemente a non cliccare sui link contenuti in esse, a non scaricare, aprire o compilare eventuali allegati.
A non fornire credenziali d’accesso, dati personali o coordinate bancarie in occasione di telefonate legate a questo tipo di fenomeno.
E soprattutto a non contattare il mittente delle comunicazioni. L’Agenzia delle Entrate è completamente estranea a questo genere di comunicazioni.
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