Ragazzi ,L’amicizia e il terrore. La vita e la morte. La speranza e l’angoscia. Il prima e il dopo. La solidarietà e la tragedia.
L’abbraccio i tre ragazzi abbracciati, insieme per cercare di farcela contro il fiume, imponente e potente.
Il video e poi l’imponente immagine che tutti abbiamo visto di loro tre insieme, in mezzo al Natisone.
Istanti impressi nei nostri occhi. I Vigili del Fuoco che fanno come sempre l’impossibile. I ragazzi che si abbracciano forte, sempre più forti si sostengono, gridano, invocano aiuto.
L’ impossibile e l’impensabile, può capitare soprattutto per chi non conosce le trappole del fiume in quei luoghi: anfratti lungo il torrente, la corsa vorticosa del Natisone.
L’acqua arriva come un treno neanche ti accorgi ; il cielo sereno diventa scuro, il pomeriggio allegro diventa in incubo, l’allegria scompare e fa posto alla disperazione.
E tutti e tre insieme saldati nella forza dell’abbraccio. Per sentirsi uniti ad affrontare il destino perché la sensazione di essere d’aiuto l’uno per l’altro rende più sopportabile il buio che avanza.
Quante volte, sinceramente o con superficialità, chiudiamo una conversazione su WhatsApp, un messaggio o una chiamata con questa parola: Un abbraccio.
Tra familiari, conoscenze, amici
o partner, l’abbraccio è quel gesto che tutti apprezzano per esprimere vicinanza, comprensione, amicizia e amore. Un abbraccio può essere più efficace delle parole. Si dona, in un abbraccio ci si ritrova.
La natura è rapida fa quello che deve fare, o la costringiamo a fare.
Quel gesto in mezzo al fiume ci stampa negli occhi una scena di umanità profonda.
Stiamo insieme perché possiamo farcela.
Proviamo, ad abbracciarci insieme, magari resistiamo la vita comunque è un fiume, con tanta forza forse è possibile dai!! Un bel gesto che resterà impresso nella mente di tutti noi.
Non è stato un esito di speranza. Che almeno sia un segno di conforto.
Ragazzi annegati nel Natisone (UD) non si hanno notizie
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