Maggio 25, 2024

Superstizioni e rituali per propiziare la sorte le usanze

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Superstizioni e rituali per propiziare la sorte le usanze

Superstizioni. Ancora oggi, persino senza rendercene conto, continuiamo a seguire rituali e usanze nati per propiziare la sorte.

Essere superstiziosi fa parte integrante di noi stessi e, come dimostrano numerosi studi. Siamo abilissimi nel trovare una connessione causa-effetto per ogni evento che ci accade, inventando così riti propiziatori.

Fino a qualche decennio fa, ad esempio, nella regione bolognese si credeva che il basilico crescesse rigoglioso solo se veniva seminato pronunciando insulti e maledizioni.

Cercare in ogni modo un motivo per spiegare perché qualcosa succeda equivale a cercare di controllare la realtà, Basta pensare ai rituali inventati da molti atleti che credono che questi li aiutino a vincere.

Questo meccanismo è comune a tutti noi ed è probabilmente innato: lo dimostra una ricerca condotta su alcuni studenti dell’Università in Giappone.

In una stanza vuota era stato posto un tavolo con tre leve fissate ad esso e sul muro c’era un contatore che mostrava punteggi progressivi completamente casuali.

Agli studenti non era stato detto nulla: semplicemente dovevano ottenere il maggior numero possibile di punti.

Così, alla ricerca di un criterio, molti svilupparono comportamenti superstiziosi.

Come azionare le leve in un certo ordine o compiere rituali come fare giri su sé stessi o saltare sul tavolo.

E quando si tratta di superstizione, questo fenomeno è diffuso in tutto il mondo.

Gli italiani sono piuttosto scaramantici, anche rispetto ad altre popolazioni, come dimostrano i sondaggi internazionali,

Così, partendo da credenze che spesso avevano una base razionale, come non rovesciare sale o olio che erano preziosi in passato, sono nate pratiche stravaganti o addirittura ridicole”.

Ad esempio, l’usanza veronese. Spargere un pizzico di sale su una foglia di fico e lasciarlo lì per tutta la notte.

Se al mattino la foglia risultava bucata significava un cattivo raccolto e/o disgrazie in famiglia,ma se era integra tutto sarebbe andato bene.

Oppure appoggiare l’occhio per tre volte sull’imboccatura di una bottiglia d’olio, ritenuto un rimedio sicuro contro l’orzaiolo infiammazione delle palpebre.

Trovare l’origine di molte altre usanze bizzarre che provengono dalla fantasia dei nostri nonni è molto più difficile:

come mettere un calzino sporco del marito sul seno di una donna incinta per facilitare il parto.

Oppure lavare i vestiti nella notte della prima luna nuova di marzo per combattere le macchie ostinate.

E che dire del divieto, ancora in vigore in alcune zone della Campania, per le donne incinte di scavalcare una capra, altrimenti il nascituro starnutirà continuamente?

Alcune superstizioni prevedono persino il dolore fisico, come pungere il dito di una persona che ha ricevuto degli spilli come regalo, affinché questi non portino sfortuna.

Non mancano poi pratiche un po’ disgustose, come quella utilizzata nel Lazio in passato di sciacquare i denti con l’urina per prevenire la carie.

E ci sono anche credenze potenzialmente molto pericolose, come quella romagnola secondo cui chi è nato con la camicia cioè con il sacco amniotico è immune dai colpi di fucile.

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