La figura del governo è da considerare ottima. Risulta evidente che le proteste hanno sorpreso il governo, mettendo in luce un livello di improvvisazione.
Forse per gli sforzi dovuti alla situazione di una guerra elettorale tra tutte le fazioni, a meno di tre settimane dalle elezioni europee.
Bastava semplicemente interrogare ieri una commessa, un autista o una signora al supermercato per comprendere i danni arrecati all’immagine di “detta Giorgia”. Un sondaggio chiaro.
Un’idea nata per affrontare i grandi evasori è stata invece interpretata come uno strumento persecutorio verso la popolazione onesta, già oppressa da salari bassi.
Si tratta di una delle situazioni più assurde viste in un anno e mezzo di governo sempre più in difficoltà. Il decreto è stato “sospeso” in vista delle elezioni europee. La questione sarà ripresa successivamente. La premier non era a conoscenza del decreto e all’interno del partito regna incertezza; mi domando come sia possibile gestire lo Stato con tale improvvisazione.
Questa controversia rappresenta solo temporaneamente uno degli episodi più assurdi osservati durante un anno e mezzo di governo. L’esecutivo avrebbe faticato ad affrontare ulteriori ore di polemiche e sospetti su un provvedimento modesto ma toccante una corda estremamente sensibile per la maggioranza, soprattutto nel contesto della campagna elettorale per le elezioni europee. La domanda è ma dove stiamo andando? preoccupante.
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