Maggio 21, 2024

Olimpiadi pista di bob che a Cortina non serve

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Olimpiadi pista di bob che a Cortina non serve

Olimpiadi Una pista di bob che a Cortina non serve

Cominciano come al solito le polemiche “ma giustamente” per come vengono spesi inutilmente i soldi per le Olimpiadi di Milano Cortina.

Senza contare il disastro ambientale di tante zone montane con lavori, spesso inutili e devastanti, passando per demolizioni di case private, officine, attività imprenditoriali, rotonde stradali da cifre esorbitanti, ponti; come a San Candido da 12 metri di altezza per superare un modesto passaggio a livello, che vede un treno ogni 3 ore per 5 minuti (testato personalmente per anni). Un ponte non darebbe nessun beneficio.

Torniamo alla pista di bob:

Le competizioni si svolgeranno esclusivamente presso un impianto già esistente,la pista Eugenio Monti. Pertanto, ci si chiede perché sia necessario cementificare un’area boschiva? Perché abbattere 500 larici maestosi ai piedi del paese?

Per quale motivo sprecare una somma che supererà i 120 milioni di euro una volta completato l’impianto.

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è consapevole di compromettere la sua reputazione in relazione alla questione della pista di bob a Cortina. Pertanto, è stato ideato un progetto definito “leggero” per imporre ai cittadini cortinesi e italiani la tanto discussa pista.

In questo modo siamo entrati nella farsa teatrale più spettacolare, una farsa costruita a scapito dei cittadini italiani. Ripercorriamo brevemente come si è sviluppata questa sceneggiata.

E’ specificato che si trattava di una ristrutturazione dell’antica pista Monti, chiusa nel 2008 a causa di gravi incidenti e costi insostenibili di gestione. Si prevedeva una spesa di 47 milioni di euro, costi sono saliti a un totale di 128 milioni di euro, di cui cinque già spesi per consulenze e demolizioni. I tempi per realizzare la pista diventano sempre più stretti: bisogna consegnare l’impianto entro il 15 marzo 2025,

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), responsabile dei Giochi, ha risposto in modo esaustivo alle sollecitazioni delle associazioni ambientaliste: i tempi non sono sufficienti per realizzare un impianto sicuro e conforme ai criteri olimpici.

Considerando anche il scarso interesse che gli sport del bob e dello skeleton suscitano in Italia, sarebbe stato possibile spostare le competizioni in un Paese oltre confine come Svizzera, Austria o Germania.

Alle meritorie proteste dei comitati cortinesi e delle associazioni ambientaliste e dei giovani universitari provenienti dai vari campus. È evidente che né la Fondazione Milano Cortina 2026 né la Regione Veneto si sono preoccupate di sviluppare un progetto di gestione della pista con un profilo internazionale, almeno dal punto di vista delle Alpi. Si procede in modo improvvisato e con decisioni autoritarie e mai trasparenti.

https://www.ilfoglio.it/

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