Controlli ai confini. I Presidenti, a vent’anni dall’entrata storica della Slovenia nell’Unione Europea, manifestano fiducia nel futuro dell’Unione e nell’approvazione di Schengen.
La Presidente della Slovenia, Pirc Musar, ha sottolineato che i controlli ai confini possono bastare. Nell’ambito dell’amicizia che lega ancora oggi Sergio Mattarella all’ex presidente Borut Pahor, l’intesa tra il Capo dello Stato italiano e l’attuale presidente della Repubblica slovena Nataša Pirc Musar si è ulteriormente rafforzata durante il vertice a Kranj.
Si è riscontrata una perfetta sintonia sui temi più rilevanti, come i controlli attuati dopo la sospensione del trattato di Schengen. La Presidente Pirc Musar ha chiesto a tutti i governi dei Paesi confinanti di abolire tali controlli, evidenziando il suo sostegno per un regime di Schengen pienamente funzionante in quanto le frontiere aperte rappresentano un grande vantaggio. Mattarella si è dimostrato particolarmente sensibile al richiamo della Presidente Pirc Musar riguardante l’applicazione completa di Schengen.
Io condivido appieno l’affermazione secondo cui i controlli ai confini possono bastare, risultano poco utili costano molto e permettono ai clandestini di passare attraverso i boschi senza essere visti. L’assessore alla sicurezza del Friuli Venezia Giulia, Roberti, ha precisato con una nota che nei primi tre mesi del 2024 il flusso migratorio verso la regione si è dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2023. (Qualcuno avvisi l’assessore Roberti che gli eventi bellici in Ucraina e Israele hanno influenzato questa diminuzione degli spostamenti.) Tuttavia, per il nostro governo in circostanze straordinarie come queste, diventa necessario introdurre controlli al confine orientale. Il Ministero dell’Interno sembra propenso a prolungare la riattivazione delle frontiere anche durante i mesi estivi. Tale misura risulta essenziale e coerente poiché garantire la sicurezza dei cittadini dai rischi del terrorismo deve rimanere una priorità assoluta.
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