Aprile 21, 2024

Natanti le regole per l’ingresso in Croazia estate 2024

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Natanti le regole per l'ingresso in Croazia estate 2024


Natanti . L’estate si avvicina e, con essa, cresce il desiderio di solcare le acque dell’Adriatico,

a bordo di una barca a vela diretta alle acque istriane, quarnerine e dalmate.

Ed è proprio in questo momento che arriva una svolta riguardante la questione delle imbarcazioni, tanto attesa da molti appassionati del mare.

Il Ministero del Mare croato, interrogato sul tema,

comunica infatti che per tutto il 2024 le imbarcazioni sotto i dieci metri senza targa potranno entrare e navigare nelle acque croate.

Zagabria comunica che le disposizioni relative all’arrivo e alla navigazione delle imbarcazioni,

nelle acque marine interne e territoriali della Croazia, stabilivano il divieto di navigazione a tutte le imbarcazioni straniere.

Questa notizia giunge a poche settimane dall’inizio della stagione marittima,

ed è molto attesa dagli appassionati italiani del mare, proprietari di barche inferiori ai 10 metri di lunghezza per le quali in Italia eccezione a livello europeo non è obbligatoria l’immatricolazione e quindi la targa.

Era stato comunicato che dal primo gennaio queste barche non sarebbero più state ammesse in Croazia,

tanto che il Parlamento italiano aveva predisposto una norma per superare questo ostacolo,

prevedendo una sorta di immatricolazione soft con una “mini-targa”: una soluzione che potesse essere accettata all’estero e allo stesso tempo accessibile per i diportisti italiani. scoraggiati dall’immatricolare le loro imbarcazioni in Italia a causa dei costi e delle complesse pratiche burocratiche.

Le regole relative al diporto erano state inserite nel decreto Made in Italy e approvate alla fine del 2023.

Queste prevedono, per i proprietari delle imbarcazioni, un’attestazione con i dati della barca (la Dci, Dichiarazione di costruzione o importazione), insieme a una dichiarazione di possesso del proprietario autenticata dagli Sportelli telematici dell’automobilista. Il documento deve attestare la proprietà, la nazionalità e le caratteristiche dell’imbarcazione.

Tuttavia, affinché questa norma diventasse realtà, era necessario un accordo bilaterale tra i governi di Roma e Zagabria

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